Mattone: il disegnatore made in Vomero
Nathan Never, catapultato dal futuro ai nostri tempi, scende la pedamentina di San Martino, armato di una pistola futuristica, con lo sguardo pensieroso, mentre sullo sfondo si staglia il panorama di Napoli.
Il personaggio dei fumetti della casa editrice Bonelli, inserito in un contesto non usuale, è il tributo che il disegnatore Italo Mattone ha voluto riservare al suo quartiere: il Vomero. “E pensare che sono diplomato in violino”, dice Mattone quando gli chiediamo come ha iniziato la sua carriera.
“Ho sempre letto fumetti e disegnato per divertimento. Non pensavo di poter rendere questa passione una professione – prosegue il disegnatore –. All’inizio leggevo i manga (fumetti giapponesi), quelli più famosi come Dragon Ball, Ken il Guerriero o JoJo, del quale ricordo un’avventura ambientata proprio sulla funicolare di Napoli. Ogni occasione era buona per una passeggiata in Flordiana o a San Martino, vicino casa mia, per lasciarmi trascinare dal mondo del fumetto. Forse, inconsapevolmente, stavo ponendo le basi per il mio futuro professionale.”.
Poco dopo il diploma al conservatorio, infatti, Italo Mattone ha deciso di perfezionare il suo stile e di iscriversi a corsi specialistici di disegno. Proprio durante questo percorso ha conosciuto importanti colleghi, diventati poi fonte di ispirazione, non tanto per lo stile o la tecnica, quanto per la professionalità.
“Ho avuto l’opportunità di mostrare i miei lavori a Roberto Recchioni e Lorenzo Bartoli. Grazie a loro ho iniziato ad inviare prove alla casa editrice Eura ed ho avuto i miei primi incarichi.”. Ha disegnato, infatti, alcune storie brevi per Skorpio e Lancio Story e un albo di Detective Dante.
Un percorso, però, che Mattone non ha iniziato da giovanissimo. Le prime soddisfazioni sono, infatti, arrivate intorno ai trent’anni. “Non esiste un’età per dedicarsi a ciò che piace e giusta aggiungo che non è necessario nemmeno avere un talento smisurato. Le cose importanti sono la professionalità, la dedizione, la determinazione e la pazienza. Queste sono le caratteristiche che mi sento di consigliare a chi voglia intraprendere un percorso lavorativo nel mondo del fumetto.”.
Queste parole denotano l’altra vocazione di Italo Mattone, quella all’insegnamento. “Sono docente della Scuola Internazionale di Comics, da alcuni anni, nel corso di fumetto. Il mio obiettivo è cercare di trasmettere ai ragazzi le mie esperienze e conoscenze, aiutarli a superare le loro paure ed evitare che si possano disperdere dei talenti.”.
Trasmettere le proprie esperienze vuol dire non solo insegnare le tecniche da utilizzare, ma anche indicare un percorso per potersi affermare.
“Per arrivare a lavorare in Bonelli il viaggio è stato faticoso, ma anche molto gratificante. Nel 2009 vedere il mio primo albo di Julia nelle edicole è stato entusiasmante, mi ha confermato che la strada che avevo preso era quella giusta.”.
L’anno successivo Mattone viene incaricato dalla ReNoir per sviluppare il progetto “Don Camillo a fumetti”, per il quale realizza due storie. Poi entra a far parte dello staff di Saguaro, altro personaggio edito da Bonelli.
“Un incarico che mi ha permesso di lavorare con grandi professionisti, come Bruno Enna, e ha contribuito nel mio percorso di crescita lavorativa.”.
Un percorso che lo ha portato a collaborare con lo sceneggiatore Antonio Serra ed a disegnare nell’ultimo numero di Agenzia Alfa, uscito proprio in questi giorni, Nathan Never, l’agente del futuro che, camminando lentamente, si gode il panorama di Napoli prima di entrare in azione per una nuova avventura.
Giuseppe Porcelli
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