Massimiliano Amato presenta il suo libro “L’altra trattativa” ad “Io ci sto”
La trattativa del 1994 tra la camorra e lo Stato sulla dissociazione
ricostruita nel nuovo libro del giornalista Massimiliano Amato
“Dopo la strage di Capaci, lo Stato si trovò a trattare non solo con la mafia, ma anche con la camorra. Molti boss e gregari dell’organizzazione criminale campana erano infatti pronti a deporre le armi”. È quanto sostiene il giornalista Massimiliano Amato nel suo libro “L’altra trattativa. La vera storia del fallito accordo Stato-camorra”, edito per i tipi della casa editrice napoletana Cento Autori, da qualche giorno sugli scaffali di tutte le librerie italiane.
“Tra il 1992 e il 1994 – sostiene Amato, che è anche coautore della biografia non autorizzata su l’ex sottosegretario all’Economia e coordinatore di Forza Italia, Nicola Cosentino, pubblicata con lo stesso editore – mentre in Sicilia Cosa Nostra avvia una trattativa con pezzi dello Stato cercando di ottenere benefici di legge in cambio della cessazione delle ostilità, qualcosa di analogo avviene in Campania. L’idea di superare la stagione dei pentimenti attraverso una ‘resa di massa’, nacque nello studio di un noto legale napoletano, Saverio Senese, difensore di Angelo “Enzuccio” Moccia, boss di Afragola e numero 3 della Cupola di Nuova Famiglia, dietro Carmine Alfieri e Pasquale Galasso. La proposta di Senese, che negli anni Settanta ha fatto parte del pool di professionisti di Soccorso Rosso, era tutta racchiusa in un termine: dissociazione, che evoca un’altra stagione della storia italiana: quella degli anni di piombo”.
“Senese – prosegue l’autore – ne parlò al vescovo di Acerra, don Antonio Riboldi, da anni impegnato nella trincea anticamorra. Don Riboldi, a sua volta, informò il ministro dell’Interno, Nicola Mancino, il quale inviò a Napoli il Capo della Polizia, Vincenzo Parisi, e quello della Dia, Gianni De Gennaro. Intanto, nel clima di smobilitazione camorristica che si era venuto a creare, si inserisce anche una lettera misteriosa in cui il capo storico della Nuova camorra organizzata, Raffaele Cutolo, annunciava l’intenzione di iniziare a collaborare”.
“Rimarrà solo un’intenzione – chiarisce Amato – perché subito dopo il superboss di Ottaviano fece marcia indietro. Comunque, la trattativa andò avanti fino all’insediamento del governo Berlusconi, ma il netto rifiuto del capo storico dei Casalesi, Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, mandò a monte l’intero progetto”.
Il volume sarà presentato venerdì 6 marzo (alle ore 18) nei locali della libreria “Iocisto” di via Cimarosa (angolo piazza Fuga) a Napoli.
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