Madagascar terra di lemuri e baobab
Viaggiare è sentire, vivere, gioire di una realtà sconosciuta; viaggiare è arricchirsi osservando il paesaggio, le persone, le abitudini di vita e soprattutto è capire il significato del quotidiano delle persone che si incontrano. Per questo forse il viaggio che proponiamo questo mese non è adatto a tutti ma solo a chi ama la scoperta e apprezza la diversità.
10 ore di viaggio e si arriva ad Antananarivo, la capitale del Madagascar. Tana, come la chiamano i malgasci è una città dove il divario tra poveri e ricchi è molto evidente. Molte persone si sono trasferite inseguendo il mito della città industriale e rinunciando alla vita di campagna che almeno era in grado di soddisfare i crampi della pancia.
Arrivando in città dall’aeroporto è bellissimo vedere i panni stesi sui prati ad asciugare e le baracche senza luce che proliferano lungo la strada. La popolazione malgascia ha origini indonesiane, africane, indiane e arabe. I lemuri e i baobab sono tra i più noti endemismi dell’isola che è famosa anche per l’Ylang Ylang e la vaniglia e per la sisal, le cui coltivazioni si estendono per migliaia di ettari al Sud. L’isola è splendida regalando una diversità di paesaggi oltre che climatica da est ad ovest. Il Madagascar è grande tre volte l’Italia per cui se organizzate un tour dell’isola bisogna prevedere i trasferimenti in aereo e lasciare quelli in automobile solo per i tragitti più brevi affidandosi a brave guide locali. Non ci sono animali feroci in Madagascar, bisogna fare attenzione ad alcuni ragni velenosi e ai boa che si possono incontrare esplorando la foresta pluviale di Perinet durante l’estate australe oppure al coccodrillo del Nilo che vive nei laghi dell’entroterra. Inoltrarsi, poi, di notte alla ricerca del lemure notturno, l’Aye Aye, è emozionante perchè è il buio più buio ad ospitarti nella foresta e solo allora capisci che i 5 sensi servono a qualcosa. L’incredulità ti prende quando ti accorgi che intorno a te ci sono le capanne degli indigeni che senza luce seguono il naturale scorrere del tempo, come capita anche a te quando per risparmiare energia alle 21,00 si sospende il funzionamento del generatore nella riserva. Semplicità, felicità, affabilità e tanta fame di piccole cose come caramelle, penne, t-shirt, quaderni e copertine patinate con i divi più famosi del momento. Quando scende la marea e l’oceano cede il passo all’immensa distesa di sabbia i bambini corrono alla ricerca delle conchiglie più belle da scambiare con la t-shirt o le scarpe dei turisti. Dopo il tour che è davvero molto impegnativo, ci si può rilassare a Nosy-be, una meravigliosa isola dalla vegetazione lussureggiante, con spiagge magnifiche come l’Andilana Beach, che fungerà da base per le visite alle vicine isole Mitsio, Iranja e Tanikely. Orchidee, camaleonti e zebù completano l’immaginaria tela sulla quale è dipinto il mio viaggio in Madagascar.
A cura di Stefania Bertucci
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