Lupino il gatto fortunato
“La cosa più bella è sapere che c’è: quando sono fuori mi capita di pensarlo, se lo vedo gironzolare per casa mi trasmette allegria e la notte mi dà una gioia immensa quando si addormenta vicino alle mie gambe!» Con queste parole, Giada Torella (la nostra ospite di questo mese) ci presenta Lupino, il suo micione bianco e tigrato. «Ufficialmente è il gatto di mio fratello Luca, che due anni fa lo trovò in pessime condizioni sul ciglio della strada a Campobasso.» Un tale comportamento è degno di lode e va preso come esempio: se non fosse stato per il buon cuore del ragazzo, il povero Lupino sarebbe senz’altro morto; invece fu preso, curato con amore, e ora gode di ottima salute. Ma, se il gatto è di Luca, come mai “abita” dalla sorella? «Me lo lasciò – spiega Giada – per le feste di Natale, e da allora non gliel’ho più “ridato”. È un furbacchione, pensa che ha imparato la parola ‘pappa’, e ogni volta che la pronuncio, mi risponde!» Ma le curiosità non finiscono qui:«Una voltò iniziò a soffiare e ringhiare ferocemente contro il mio armadio a specchio solo perché, giocando con lui gli avevo appoggiato un guanto sulla groppa: non riconoscendo la pelliccia si era impressionato al punto da pensare che ci fosse un altro gatto in casa. Per due o tre giorni ha “puntato” la mia stanza, poi si è calmato e ha iniziato a dimenticare l’episodio!» Al di là di questi simpatici aneddoti, Lupino si è messo in luce anche in altri modi: Giada svolge infatti l’attività di logopedista presso la sua abitazione, e il simpatico felino le ha fatto da assistente in più di un’occasione:«È diventato la mascotte di tutti i bambini che vengono a farsi visitare e specialmente dei più piccoli che, appena varcano la soglia di casa, corrono a cercarlo! Una volta facevano i capricci e non amavano particolarmente l’idea di fare terapia con me, ma il micio mi sta dando un grande aiuto: i bimbi sono molto attratti da Lupino che è diventato un vero e proprio rinforzo positivo. La promessa di trascorrere del tempo con lui e di coccolarlo per un po’ al posto dei soliti giochi, è infatti uno stimolo per concentrarsi e svolgere i loro esercizi nel miglior modo possibile.» I benefici della pet therapy sono ormai riconosciuti e accettati (quasi) universalmente, ma Giada fa ancora un altro esempio, citando il caso particolarmente problematico di un piccolo paziente affetto da autismo:«Quando si è accorto della presenza del gatto, il bimbo ha iniziato a comunicare di più: mi chiedeva di vederlo, di toccarlo e cercava la mia attenzione. Certo, il contatto visivo era labile, ma si è trattato comunque un grande progresso! La cosa davvero bella è che non aveva la minima paura del micio, e per questa ragione la mamma ha pensato di adottarne uno a sua volta.» La bella storia di Giada, Luca e Lupino è l’ennesima testimonianza di come un animale in casa possa cambiare la vita, e, proprioo come il mese scorso, lasciamo che a chiudere sia l’ospite:«Non avevo mai avuto la fortuna di avere animali in casa e non sapevo quanto bella potesse essere questa esperienza; sono consapevole del fatto che il padrone rimane mio fratello, e che quando lo rivorrà indietro dovrò separarmi da lui (e lo sanno anche i bimbi che appena arrivano mi chiedono se c’è ancora!). Sarà un momento bruttissimo perché mi sono davvero affezionata… eppure, benché rimanga un gatto insostituibile, mi farebbe piacere adottare un micino in difficoltà, d’altronde, anche Lupino lo era!»
GABRIELE BASILE
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