L’Istituto Maria Ausiliatrice: come Don Bosco educhiamo alla bellezza
di Mario Ascione
Tutta la famiglia salesiana vive il suo “tempo” di festa perché vive un anno di straordinario valore: il bicentenario della nascita del suo Santo Fondatore, Padre, Maestro ed Amico dei giovani, San Giovanni Bosco (16 agosto 1815-2015). Un anno, sicuramente, di iniziative varie, di festeggiamenti, incontri e conferenze, di celebrazioni ma, soprattutto, un tempo per ri-significare e ri-qualificare la presenza di Don Bosco nell’oggi della storia, nel presente dei giovani contemporanei. Che cosa significa, infatti, festeggiare un anniversario se non cercare di rintracciare l’attualità di una vita, di una storia che lascia i suoi segni, come tratti di matita sospesi, da completare con la risposta e l’adesione degli uomini e delle donne dell’oggi, chiamati a continuare e a leggere con occhi rinnovati, quegli stessi esempi e messaggi rivestiti di luce contemporanea, impastati di presente? Si, festeggiare il bicentenario di Don Bosco ha un senso solo se si rende palese, visibile e concreta la sua presenza nel presente della quotidianità per saper dire, con i fatti, che quello stesso carisma continua ad educare, a condurre, a valorizzare la vita dei giovani di ogni tempo. In questa stessa luce, pervasa dalla stessa finalità carismatica, nello stesso sentire della sua origine e missione, attualizzata nelle contingenze presenti, opera sul territorio napoletano, da più di cento anni, dal maggio 1905, l’Istituto Maria Ausiliatrice del Vomero, nella rinomata zona di Via Enrico Alvino. Una scuola che, in unico sentire con il Progetto Salesiano, sposando le esigenze e le urgenze del territorio su cui si trova a vivere e del tempo che attraversa, offre la sua presenza che lascia segni, che semina speranza nel cuore di intere generazioni che lì si vanno formando nello stile dell’accoglienza, della familiarità, della verità. Che cosa una scuola è chiamata ad offrire? Un Progetto educativo per la formazione della persona vista nella sua totalità. E una scuola salesiana napoletana come l’Istituto Maria Ausiliatrice? Sicuramente aggiunge a questa generica e valida definizione universale un volto e un cuore chiaro, quello di Don Bosco unito a quello di Madre Mazzarello. Ed è così che il Progetto educativo che l’Istituto offre parte e arriva allo stesso nodo cruciale che è tesoro e ricchezza di tutto l’ambiente: la centralità del ragazzo. La scelta di essere non solo “per” i giovani, ma “con” i giovani, accanto a loro (bambini, adolescenti e ragazzi che siano) presenze che sappiano educare al bene, al vero, al giusto, anzi al “bello”. Educare alla bellezza, così come è stato cantato nella serata di apertura dei festeggiamenti del bicentenario nel meridione, parafrasando Dostoevskij, diventa il filo d’oro di ogni iniziativa consapevoli che la più grande bellezza che la scuola possa manifestare è proprio rappresentata da ogni giovane che va formando. L’Istituto Maria Ausiliatrice del Vomero, dunque, non mira ad essere soltanto una scuola “efficiente”, al passo con i tempi, ma che sogna, dalla Scuola dell’infanzia, alla Primaria, alla Secondaria di Primo e di Secondo grado, con la presenza del liceo delle Scienze umane e del Liceo scientifico, di formare giovani efficienti, ossia consapevoli della bellezza racchiusa in loro. Perché il senso di ogni esistenza, particolarmente oggi, non sia soltanto ciò che si possiede, ciò che si sa fare ma, soprattutto ciò che si è, chi si è… capaci di leggere e manifestare quel “bello” insito e nascosto in ciascuno. Questo è il senso della sfida educativa in un tempo di crisi: quella luce di speranza che porta ancora a sostenere: “la bellezza salverà il mondo”.
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