“L’Immagine Parlante” al Circolo degli Artisti del Vomero
Troppo spesso, investiti dalle responsabilità quotidiane, non si ha più il tempo di coltivare le proprie passioni. L’artista e scenografa, Iole Cilento, si propone di offrire a tutti gli appassionati d’arte di sperimentare i linguaggi del disegno e della pittura. Presso il Circolo degli Artisti del Vomero, nell’ambito delle attività promosse da “Lalineascritta”, Iole Cilento propone “L’Immagine Parlante”, un laboratorio di disegno e colore per adulti per sperimentare i linguaggi dell’arte, dove ognuno potrà trovare la propria tecnica e il proprio stile. Il laboratorio è giunto alla sua III Edizione ed è proprio Iole Cilento a parlarcene.
“L’Immagine Parlante” non è il solito laboratorio di disegno. Cosa c’è di diverso?
“Il laboratorio è giunto alla sua terza edizione e quest’anno è ospitato dal Circolo degli Artisti del Vomero, che è una realtà che accoglie tutti gli amanti dell’arte, fondato da una famiglia di artisti, Elio Ferrara, pittore di tradizione, e Sandro Ferrara, sperimentatore ed esperto di ritratti di cantanti pop sui vinili. Il Circolo è nato come spazio di condivisione e di incontro per chi ama l’arte. Il laboratorio “L’Immagine Parlante” è uno spazio di espressione personale, il taglio non è di un corso tradizionale, non è esclusivamente tecnico, ma principalmente lo stimolo è di tipo inventivo e creativo, si punta a stimolare l’immaginazione delle persone per ricreare immagini personali. L’immagine viene creata su stimolo sensoriale o su temi letterari ed evolutivi, ma ovviamente si fornisce il supporto tecnico per la realizzazione poi delle immagini”.
Com’è strutturato il laboratorio?
“Il laboratorio è uno spazio dove si indagano i meccanismi dell’invenzione e della visione dell’immagine e del dipinto. Si punta a toccare gli aspetti più emotivi e personali della creatività. Durante il laboratorio si abbracceranno tre tematiche fondanti della creazione: l’infanzia, il doppio e la magia. Per esplorarle in tutta la loro complessità ci faremo guidare da tre grandi storie: “Lo Schiaccianoci” di Hoffmann, “Dottor Jekill e Mr. Hide” di Stevenson, “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov. Il laboratorio ha una cadenza settimanale o quindicinale. Il primo incontro si terrà martedì 19 gennaio 2016”.
Cosa l’ha spinta a creare un tipo di laboratorio così introspettivo?
“Il mio interesse è quello di condividere il mio percorso d’artista con persone che hanno la mia stessa passione. Ci sono molti adulti con la passione per l’arte che, però, non sono riusciti a coltivare durante la loro vita per mille motivi, ed hanno così bisogno di confrontarsi con qualcuno che questa passione la vive per lavoro. Durante il corso i partecipanti apprendono una modalità diversa di rapportarsi alla realtà, perché il corso affina le capacità percettive sia dal punto di vista fisico che emotivo”.
C’è stato un dipinto di qualche partecipante che le è rimasto particolarmente impresso?
“Lo scorso anno alla fine del laboratorio abbiamo fatto una piccola mostra con prodotti di grande qualità e all’altezza di illustrazioni professionali. Non c’è un dipinto in particolare ad avermi colpito, ma in generale tutti. Le persone trovano un senso di benessere nella partecipazione perché lo sentono un potenziamento delle proprie capacità espressive e di sé”.
Ha altri progetti per il prossimo futuro?
“Lavoro sempre come scenografa, ma ci sono alcune cose che bollono in pentola. Sono stata contattata da Gianni Nappa che si sta occupando di promuovere un grande Festival delle arti contemporanee a Napoli per la primavera e che mi ha chiesto un’installazione e performance legata all’opera”.
CLAUDIA BUONFANTI
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