Lettere d’amore e nostalgia l’opera di Sergio Califano
Lo scorso 24 febbraio Sergio Califano, giornalista e scrittore, ha presentato il suo ultimo libro “Spartito doppio – Adagio da Lisbona” alla Libreria Mondadori in piazza Vanvitelli al Vomero. Accompagnato da due musiciste, una alla chitarra l’altra al flauto, ha raccontato della sua ultima opera, un romanzo scritto sotto forma di lettere. Già autore di “Libreria bella estate” (2013) e di “Cinema all’aperto” (2015), Sergio Califano si è cimentato in un nuovo lavoro, profondo e nostalgico, che tratta il tema dell’amore vissuto dalla parte di un uomo e dalla parte di una donna, entrambi segnati da questo rapporto che mai hanno dimenticato.
È la storia di un uomo che abbandona inspiegabilmente la sua compagna durante una vacanza a Lisbona e dopo anni i due si ritrovano attraverso una serie di lettere che evidenziano il rancore e la rabbia inespressa insieme all’amore e al coinvolgimento ancora vivi dentro di loro. Sergio Califano ha risposto ad alcune domande.
Com’è nata l’idea di scrivere questo romanzo?
“È una storia d’amore molto sofferta. Avevo voglia di scrivere un epistolario, una serie di lettere tra un uomo e una donna. Mi venne quest’idea e ho cominciato a svilupparla col tempo, anche perché l’epistolario non è molto diffuso come genere letterario. Mi intrigava molto far dialogare un uomo e una donna e per me è stata una grande sfida parlare come una donna. È stata una sfida con me stesso”.
Qualcuno quindi ti ha aiutato a sviluppare la parte del romanzo scritto dalla donna?
“No, nessun aiuto, ma ho parlato con una serie di amiche per sondare l’animo femminile e le reazioni a certe situazioni”.
Perché “Spartito doppio”? Dove nasce il nome?
“Il titolo l’ho scelto perché questo romanzo l’ho immaginato come una sinfonia d’amore suonata da due strumenti, perciò “Spartito doppio”. È un canto d’amore a due voci, quindi una sinfonia a due strumenti, per questo durante la presentazione ho voluto che ci fossero due strumenti musicali, in questo caso la chitarra e il flauto”.
Il protagonista del romanzo parla di destino. Tu cosa pensi del “destino”?
“Io penso che sia tutto predestinato nella vita e sotto questi aspetti il protagonista dice ciò che penso io, e ne è convinto. Un po’ ne è convinta anche la protagonista nonostante cerchi di cambiare il corso delle cose. Nel romanzo i due protagonisti non hanno nomi e questa è stata una mia scelta perché ho voluto parlare facendo un discorso universale del rapporto uomo-donna. Il lui del libro può essere chiunque e lo stesso discorso vale per la lei”.
C’è qualche aspetto autobiografico in “Spartito doppio”?
“Io credo che quando si scrive un libro ci sia sempre un aspetto autobiografico, anche se si scrive la biografia di Napoleone, per esempio. D’altra parte se si esprimono dei sentimenti all’interno di un romanzo, o in qualunque cosa si scrive, è necessario mettere qualcosa di personale”.
Tra i tre libri che hai scritto, ce n’è uno a cui sei più “legato”?
“Sì, sicuramente “Libreria bella estate”, il primo. Forse perché il primo libro è maggiormente autobiografico e forse anche perché è il primo progetto realizzato. Ci sono affezionato in maniera particolare”.
Dopo “Spartito doppio” hai in cantiere altri progetti?
“Sì, ho in cantiere un altro progetto che farò con calma. Al momento sono particolarmente concentrato sulla partecipazione ad alcuni premi letterari, tra cui il Premio Campiello e il Premio Napoli. Speriamo bene”.
Claudia Buonfanti
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.