L’editoriale: La tempesta dopo la quiete
L’estate è finita. Si torna ai ritmi frenetici della vita quotidiana. La tempesta dopo la quiete, parafrasando Leopardi. Non tutti saranno riusciti a godere dei benefici del relax facendo riposare i neuroni stanchi e guadagnando in termini di salute. Il tempo trascorso in famiglia o con gli amici, oppure all’estero con il proprio partner, è un dolce ricordo che continueremo ad accarezzare ancora con nostalgia per qualche giorno. Poi, saremo travolti dalla quotidianità. Ma l’importante, per tutti noi, è che ci sia stata la pausa estiva. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che dedicarsi del tempo lontano dal lavoro, dalla scuola, dallo stress di una vita molto impegnata è di cruciale importanza per rivitalizzare la salute del cervello. Negando al cervello una vacanza, automaticamente diminuirà la nostra abilità di pensare creativamente e risolvere problemi complessi. In questi momenti, ecco arrivare l’insight: d’improvviso spunta un’idea creativa o una soluzione a un problema difficile. Questo succede perché le energie mentali non sono più focalizzate sugli errori di ieri né impegnate ad accumulare impegni per domani. I pensieri fantasiosi e geniali arrivano tipicamente quando si lascia la mente libera di immaginare e di vagare e ci si allontana momentaneamente dalla routine quotidiana. Quando siamo noi stessi, senza tanti condizionamenti esterni, siamo felici e liberi di esprimere la nostra natura ed i nostri talenti. Io, per esempio, questa estate ho iniziato a buttar giù un nuovo libro. Oltre ad aver stilato una lista di progetti da iniziare e da portare a termine entro la prossima estate. Il lobo frontale, che è quello implicato nei processi di ragionamento, pianificazione, presa di decisione e giudizio, lavora in maniera più creativa quando il cervello non è sotto sforzo e non è aggrovigliato da molteplici pensieri. La mente, quando non è continuamente sollecitata da impegni, compiti e problemi, connette idee casualmente e le consolida a conoscenze precedenti formando nuovi pensieri che aiutano al raggiungimento di soluzioni ottimali ai propri obiettivi.
Per questo motivo, a volte, riflettendo sulla nostra vita, in estate o in generale quando siamo più sereni, abbiamo la sensazione di “aprire gli occhi” tutto ad un tratto e di capire tante cose che prima ci sembravano confuse e inafferrabili.
Corpo e cervello non sono equipaggiati per affrontare periodi di stress cronico, e necessitano di pause per ricaricarsi. Quando si è sotto stress cronico, il corpo rilascia l’ormone cortisolo, e livelli di cortisolo troppo elevanti possono danneggiare l’ippocampo, area del cervello deputata alle funzioni di apprendimento e di memoria. Ridurre lo stress è la chiave per migliorare la performance cognitiva. Fare attività fisica, dormire meglio e di più, trascorrere tempo con i propri amici e intraprendere nuove avventure sono ottime strategie per ridurre lo stress. La pausa estiva rappresenta il momento migliore per fare tutte queste cose. Anche se sarebbe cosa buona e giusta cercare di concedersi delle pause tutto l’anno, anche delle giornate di disintossicazione dalla tecnologia. Lavorare di meno, rilassarsi di più. E, soprattutto, ricaricare le batterie quando si sta in famiglia e con gli amici. A volte basta un abbraccio e le pile sono di nuovo cariche.
di Alessandro Migliaccio
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