L’editoriale di Alessandro Migliaccio
Sono finite le elezioni. Ora vogliamo i fatti. Non ne potevamo più delle promesse elettorali che hanno accompagnato ogni giornata precedente alla votazione. Impossibile mantenere il conto delle tante inaugurazioni o degli interventi che sono stati promessi ai napoletani dai candidati oppure che sono stati ultimati in extremis dai politici locali pur di guadagnare consenso elettorale.
Nel ping-pong di responsabilità per quanto non si è fatto finora, i vari candidati si sono dimenticati di ciò che davvero importa ai napoletani. Poter vivere in una città che, seppure resta sempre la più bella del mondo, non riesce a scalare qualche gradino nella classifica delle città più curate e pulite.
I messaggi lanciati sono stati demagogici dalla prima all’ultima parola, c’è stato addirittura qualcuno che nella sua campagna elettorale, pur di criticare il sindaco uscente, ha invaso la città di dati allarmistici e slogan contro Napoli del tipo “la prima città per tasso di criminalità” finendo, così, paradossalmente per partecipare a quello sport nazionale ribattezzato come “sputtanapoli”. Qualcun altro, invece, ha puntato addirittura sul ritorno di Maradona e sull’intitolazione dello stadio al Pibe de oro pur di racimolare qualche voto. Nostalgico. A Forcella sono comparsi dei manifesti con su scritto “Non solo camorra”, come se potesse essere in qualche modo accettata e tollerata la presenza dei camorristi in città. Almeno pubblicamente, un candidato dovrebbe dire “No alla camorra” in modo netto e deciso.
Anche a livello di Municipalità, dunque, non sono mancate chiacchiere e promesse pre elettorali. Intanto, i cittadini non notano nessun miglioramento nella fruizione dei servizi di cui hanno diritto pagando le tasse né nel decoro delle strade, nella gestione dei monumenti, nell’accoglienza ai turisti. L’elenco dei disservizi è lungo. Mi fermo qui. Giusto per dirne una, per esempio, al Vomero e all’Arenella la manutenzione degli spazi verdi è curata più dai privati che dagli uffici pubblici. Fuori alla chiesa dell’Immacolata, chi si è sposato nelle ultime settimane, ha dovuto pagare di tasca propria qualche operaio per far rimuovere erbacce e sporcizia dai marciapiedi. Eppure la cura e la manutenzione di marciapiedi e strade è un servizio di competenza degli uffici comunali. La speranza è che la nuova Giunta della Quinta Municipalità faccia più di quanto si è fatto in passato. E soprattutto che si facciano più cose nell’interesse dei cittadini e non dei privati.
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