Le mille proprietà dell’erba di San Giovanni
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si celebra la festa di San Giovanni, quella notte magica in cui in molte parti d’Italia si celebrano feste religiose, ma anche alcuni riti pagani che hanno a che fare con la natura. Ad esempio si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, “ San Giovanni non vuole inganni”. Sotto il guanciale vengono messe le “erbe di San Giovanni”, legate in mazzetto in numero di nove compreso l’iperico, per avere dei sogni premonitori. E proprio l’iperico, detta erba di san Giovanni, è una delle piante ormai ben conosciute dalla medicina moderna come rimedio fitoterapico ad attività antidepressiva, in realtà è più noto tradizionalmente come rimedio naturale ad uso topico, cioè per la cura locale di alcuni problemi della pelle e tra tutti le ustioni e le ferite lievi, cioè quelle più superficiali. Già Plinio il Vecchio (23-79 a.C.) ne parlava nella sua Naturalis Historiae. E tale è considerato nella cultura di molte popolazioni: una pianta fondamentalmente ad uso topico. Oggi sappiamo che la pianta contiene numerose sostanze, con differenti attività biologiche e caratteristiche fisiche, se singolarmente considerate: iperforine (elevata lipofilia), ipericine, xantoni, olio essenziale, biflavoni, flavonoidi (iperoside, quercetina, ecc.), procianidine e catechine. Ed è proprio la conoscenza di queste diverse sostanze presenti nell’olio che giustifica la gran mole di lavori relativi proprio ai possibili impieghi topici, rivalutando ed amplificando quelli che un tempo erano considerati quasi degli impieghi “banali”, come ad esempio curare i rossori causati dal pannolino sulla pelle dei bambini. Dal punto di vista farmacologico l’iperico ha queste proprietà biologiche:
• attività antimicrobiche, antibatteriche, antifungine e antivirali attribuite in particolare alla iperforina e ipericine
• attività antiossidante, di cui sono responsabili in particolare i flavonoidi
• fototossicità, attività erroneamente temute per l’uso orale di Iperico come antidepressivo, in realtà diventa sfruttabile in terapia locale, contro la psoriasi e alcune forme tumorali della pelle
• attività antiinfiammatoria, con lo studio dei vari possibili meccanismi d’azione. La sostanza maggiormente responsabile di questo effetto è l’iperforina
• attività anticancro, per la fotossicità relativa all’ipericina e direttamente da parte dell’iperforina
• attività cicatrizzante
L’iperico è dunque utile in caso di ustione,dermatite atopica,psoriasi, herpes.
ROSALBA BALDI
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