Le donne al lavoro e i bimbi in ludoteca
Il duplice ruolo della donna, moglie e madre in casa e lavoratrice fuori dalle mura domestiche ha creato difficoltà enormi alle donne, che in particolare al Sud hanno rinunciato spesso a realizzarsi per la mancanza o esiguità di strutture pubbliche capaci di sostituirsi al ruolo genitoriale nelle ore della giornata lavorativa.
Per questo è importante salutare con entusiasmo nell’ambito dell’Accordo Territoriale di Genere” il progetto “La Ricerca del Tempo Guadagnato”, che ha lo scopo di creare una rete di servizi ad hoc per la famiglia in grado di far guadagnare tempo e non sacrificare i tempi lavorativi. Ne discutiamo in maniera più approfondita con la Consigliera della Municipalità 5, Cinzia Del Giudice e le coordinatrici del progetto presso il CNR Comitato Unico di Garanzia (CUG) Maria Rosaria Capobianco, I Ricercatore, e Giovanna Acampora.
Dottoressa Del Giudice, prima di tutto ricordiamo che Lei ha ricevuto la delega alla Progettazione ai Piani di Azione e Coesione e alle Politiche sulle Pari Opportunità per la Municipalità l’estate scorsa per cui rappresenta il trait-d’union tra i diversi soggetti coinvolti nella realizzazione del Progetto. Ci spieghi come
La Municipalità Arenella -Vomero ha individuato i partners del CNR e ha formalizzato l’accordo di rete con le rappresentanze sindacali CGIL, CISL, UIL, l’Unità Materno Infantile Distretto 27 dell’ASL Napoli 1 Centro e la Cooperativa sociale E.T.I.C.A.
In cosa consiste il progetto “La Ricerca del Tempo Guadagnato”
Il progetto prevede un triplice percorso che fornirà , formazione socio-sanitaria, accesso facilitato alle strutture sanitarie ed infine la costruzione di una ludoteca. L’esperienza di accesso ai servizi usufruendo di canali privilegiati non è nuova, in quanto è stata già offerta con riscontri molto positivi per altri tipi di lavoratrici, come le donne straniere, le lavoratrici della scuola e del settore del commercio, che hanno difficoltà ad avere accesso ai consultori.
Dottoressa Capobianco, che cosa è il CUG e quale è il ruolo del Comitato nell’ambito del progetto?
Il CUG è nato nel 2011, presso il CNR di Napoli in via Pietro Castellino.
il CUG, (Comitato Unico di Garanzia) presieduto da Gabriella Liberati, nasce dall’esigenza di individuare e sperimentare nuovi modelli di conciliazione di vita e di lavoro promuovendo la diffusione della cultura delle pari opportunità e della non discriminazione nei luoghi di lavoro. Il ruolo del Comitato è di primaria importanza in quanto è il capofila del progetto “ La Ricerca del tempo Guadagnato” nell’ambito del programma “Accordi Territoriali di Genere” reso possibile grazie ai fondi regionali POR FSE CAMPANIA 2007-2013.
In che modo si fornirà la formazione socio-sanitaria e soprattutto a chi è rivolta la formazione e l’accesso alle strutture socio-sanitarie ?
Il progetto prevede un percorso formativo socio-sanitario che sarà tenuto da medici e psicologi dell’ UOMI Distretto 27 dell’ASL Napoli 1 Centro, nel quale verranno trattate tematiche che riguardano soprattutto la donna, la famiglia ed il ruolo genitoriale. Accanto a questo percorso gli stessi medici e psicologi dello UOMI offriranno al personale del CNR, del PRIMM ed ai dipendenti della Municipalità 5, un percorso di accesso facilitato alle loro strutture, prevedendo una serie di visite presso il consultorio che vanno dalla visita ginecologica, al controllo ecografico, alla visita pediatrica, permettendo così alle lavoratrici di poter conciliare la vita lavorativa con la cura di sé e della famiglia.
Dottoressa Acampora, gli aspetti normativi sono contemplati nel secondo percorso previsto dal progetto, quali sono i soggetti coinvolti e lo scopo che vi prefiggete?
Il un secondo percorso formativo riguarderà da una parte gli aspetti normativi e legislativi sull’astensione per maternità, i congedi parentali e dall’altra il rischio di genere, unito ad un percorso formativo relativo al Time Management e all’Orientamento E-learning, senz’altro un progetto ambizioso anche questo percorso, ma il suo scopo è fornire alle lavoratrici tutti gli strumenti per conciliare al meglio la loro vita lavorativa con quella professionale senza per questo rinunciare alla carriera.
Il progetto più ambizioso è senz’altro la creazione della ludoteca, che sorgerà all’interno della struttura di via Pietro Castellino. Da donne lavoratrici, questa fase vi avrà entusiasmato più di tutte?
Certamente, la difficoltà di conciliare la vita professionale con quella familiare, da donne, la conosciamo bene e per questo siamo soddisfatte e orgogliose del lavoro svolto che agevolerà le lavoratrici del CNR dell’Area di Ricerca NA1 che potranno avere il proprio figlio in una ludoteca a pochi metri dal proprio laboratorio con un orario molto flessibile, così da evitare estenuanti organizzazioni familiari. I posti a disposizione saranno in parte assegnati anche ai bambini residenti nella Municipalità 5. Certo è solo una sperimentazione per cui i bambini che saranno accolti non saranno molti ma è solo la prima fase di avvio del progetto.
Qual è la durata del progetto e l’ammontare finanziato?
Il progetto durerà quindici mesi ed il finanziamento dei fondi regionali ed europei è stato di 200.000 euro. La realizzazione della ludoteca CNR – continua la consigliera Del Giudice-rappresenta solo un primo passo che vedrà nel corso del 2015 l’apertura di nuove strutture di servizi per la prima infanzia che permetteranno di vincere la sfida con il tempo, appunto, GUADAGNATO.
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