L’astro nascente di Vincenzo Bles
Classe ’90, Vincenzo Sperlongano, in arte “Bles”, è un giovane rapper che ha già fatto molta strada nel panorama musicale campano. Lo scorso 9 Febbraio è uscito “I Think About You”, suo ultimo pezzo, prodotto da MDA e girato dallo stesso Bles, che ha riscontrato un ottimo successo. Ma è stato lui stesso a raccontarci della sua carriera e del suo amore per la musica hip hop.
Come nasce il tuo nome d’arte “Bles”?
“Salve ragazzi, ed un saluto a tutta la redazione. Il mio nome in realtà non ha un’origine ben definita, mi attirava il suono. Ad oggi, essendo un cliché quello del nome ho collegato alla “tag” una beatitudine incompleta”.
La tua passione per la musica è nata quando eri molto piccolo. Ci racconti com’è andata?
“Il primo approccio con la musica è arrivato all’età di 6 anni: mia madre mi iscrisse a lezioni di pianoforte, durai pochissimo, ai tempi sognavo di giocare a basket; l’ho riscoperta poi con la break-dance, ma credo di essere stato uno dei peggiori ballerini della storia – ride, ndr -. Qualche anno dopo capii di essere attratto più dalla musica che accompagnava la break, che dalla danza stessa”.
Cosa ti ha portato al genere Hip Hop?
“Credo che l’Hip Hop sia arrivato da solo: l’amore per il basket non può tenerti al di fuori delle dinamiche USA in cui la cultura e la musica “black” in questo sport ne fanno da padrone. A questo va aggiunto il fatto che in alcune zone, ma in generale in Campania, quasi mai un giovane adolescente in cerca di interessi trova qualcosa: io fortunatamente ho trovato la musica, ma ripeto, il territorio ed il periodo storico non aiutavano affatto”.
Hai collaborato con grandi artisti dell’Hip Hop e non solo. C’è qualcuno di loro che è stato un po’ un “modello” per te?
“Beh, penso di aver imparato tanto e di essere cresciuto molto grazie agli artisti coi quali ho collaborato. Quello che amo precisare è che, prima di collaborare, ero un loro fan e questo ha amplificato ancora di più l’emozione e le sensazioni provate”.
Tra le tue canzoni, ce n’è una che ha un valore speciale per te?
“Beh, in realtà cerco di mettere in ogni pezzo, un pezzo di me. Ogni rima ha dietro una lunga riflessione, oltre che una sensazione, un momento. Per quello che mi riguarda, scrivere è vivere, e la musica che faccio racconta quello che sono”.
Hai collaborato con Gigi D’Alessio nella canzone “Ragazza mia” e sei stato con lui sul palco del San Paolo. Raccontaci quest’esperienza.
“Beh qui avrei molto da dire – sorride, ndr -. Quella che per noi rapper è la “scena”, mi si è in parte rivoltata contro, ma fa parte del gioco, per il resto un sogno! Raccontarlo è difficile, auguro però a tutti di vivere un momento così nella loro carriera artistica. “Un ragazzo che collabora con un colosso della musica mondiale, e si esibisce al suo fianco in un palcoscenico importantissimo”, sembra un film!”
Il 9 febbraio scorso è uscito il tuo ultimo pezzo “I Think About You”. Quali sono i tuoi prossimi progetti?
“I Think About You” è stata una sorpresa: un riscontro fin da subito positivo, e questo mi ha reso felicissimo insieme al mio “staFFF”; non è un errore: la terza “f” è quella della mia famiglia, da sempre vicinissima a me. Ritornando al singolo, come dicevo è stato un successo: ci ha aperto nuove porte e contemporaneamente ci ha reso la vita difficile, perché ora ogni pezzo deve essere “il pezzo”. Usciranno molte cose, alcune veramente importanti: tenetevi aggiornati sui miei social!”
Tu ritieni che il talento riesce sempre ad emergere. Cosa diresti ad un giovane intenzionato ad intraprendere la carriera di cantante hip hop?
“Una cosa che ho imparato è che il talento da solo non basta. Nella musica, come nella vita, c’è bisogno di fare grossi sacrifici; credo comunque molto nel Karma. Se dovessi dare un consiglio a chi inizia oggi direi semplicemente “abbassate la testa e pedalate”, il traguardo arriva quando meno te lo aspetti!”
Claudia Buonfanti
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