L’artista vomerese Ruben D’Agostino
Alle prese con i mali della società
Consapevolezza, la prima personale di Ruben D’Agostino, giovane artista vomerese, è contrassegnata da una spiccata impronta postmoderna, riscontrabile su vari livelli. L’autore stesso afferma che “si articola in diverse narrative che, a loro volta, si esprimono con mezzi e stili differenti, dal figurativo al materico, ponendo così l’accento sulla mancanza di un filone principale o di una qualsivoglia unità tematica.”.
È, dunque, possibile individuare, tra le opere esposte, alcuni mini cicli, come quello delle armi da fuoco o delle bottiglie di superalcolici. Essi pongono sul tavolo, in maniera quanto più cruda possibile, quasi «da film splatter» come suggerisce D’Agostino, una serie di inquietudini personali, che vanno ad iscriversi nel più ampio discorso della società contemporanea alle prese con una crisi di valori senza precedenti e ritratta sulle soglie del “baratro”.
Tale sensazione è riscontrabile in molti dei lavori, particolarmente in CTRL_ALT_CANC, che spingendosi ben oltre la società postindustriale, mostra una sagoma dell’Italia interamente ricoperta da pezzi di computer. Un simile campionario di dischi rigidi, circuiti e altri dispositivi elettronici, completamente privati della loro funzione e qui presentati come in un desolante cimitero della contemporaneità, sembra prefigurare il raccapricciante futuro della società dell’informazione.
Benché alcune opere esposte nascondano un minimo di speranza, D’Agostino si fa portavoce della rabbia di un’intera generazione guardando, con rancore, ad un passato che non c’è più. Ciò risulta ancora più evidente quando egli parla del “suo” Vomero, una volta centro di produzione e diffusione di cultura e ora del tutto chiuso: “Sfortunatamente non c’è più nessuno disposto a promuovere l’arte o ad esporre lavori di artisti emergenti. Io stesso, che prima regalavo i miei, mi vedo ora costretto a venderli per autofinanziarmi. Sono convinto che l’arte abbia un’importante funzione sociale da svolgere, che purtroppo è andata ormai perduta.”.
La mostra è visitabile fino al 31 gennaio 2018 presso Fiorillo Arte, Riviera di Chiaia, 23.
Gabriele Basile
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.