L’arte di strada vista dagli occhi di un passante
È bastata una manciata di minuti per “non guardare più Napoli con gli stessi occhi”. E ritrovarsi tra le strade di questa città, tra i muri sbriciolati e crepati ma impreziositi dai colori e dalle forme di un’arte che racconta e regala emozioni. Un’arte fatta di decorazioni, immagini, tratti distintivi, che racchiude in sé fenomeni svariati, messaggi precisi legati a tematiche sociali. “E’sotto gli occhi di tutti eppure nessuno la nota” afferma Tommaso Battimiello, regista e autore, insieme a Giuliano Russo, del documentario “Street Heart”, presentato presso la sala Silvia Ruotolo della V Municipalità. Esso racconta l’aspetto artistico di Napoli, attraverso i lavori notturni dei muralisti, la scuola napoletana dei Madonnari e il contributo sociale di Felice Pignataro (fondatore di Gridas, per il quale l’arte è sostegno per gli ultimi e stimolo a lottare per cambiare le cose). Il progetto nasce dalla voglia di mostrare questa arte e regalare un nuovo sguardo a chi non la osserva. “Street Heart” è un viaggio che attraverso l’occhio di un camminatore sognante, esalta quella che oggi viene definita street art. Una raccolta di immagini e testimonianze di coloro che hanno dato vita a quest’arte, come Zilda, Ryan e Alice Pasquini, oggi considerata tra le più famose street artist del mondo. La street art partenopea affonda le sue radici nella tradizione e nella religiosità del mestiere del madonna,figura tuttora presente e operante come spiega Gennaro Troia, presidente della “Scuola Napoletana dei Madonnari”. Splendide riproduzioni di volti e pose sacre, che prendono vita, sotto lo sguardo dei passanti. Il documentario ha coinvolto il pubblico presente, generando un simpatico dibattito aperto dal consigliere Luigi Felaco che ha promosso l’iniziativa. “E’ il momento di riconoscere che le street arts meritano innanzitutto rispetto al pari di tutte le altre forme espressive”, afferma. “Come proposte concrete, invito la Sopraintendenza a ragionare sull’ipotesi di abbattere visivamente il muro sporco della Villa Floridiana di via Cimarosa ed impreziosirlo con un lungo murales sui temi della natura, così da rendere quasi omogeneo la strada ed il quartiere con le bellezze naturali oltre il muro. Mi convince anche la proposta fatta dal consigliere Morelli di permettere che una parte delle pareti dello stadio Collana parlino, attraverso murales, di cosa avvenne in quello stadio nel 1943 durante l’occupazione nazista, della resistenza napoletana, insomma che racconti visivamente, anche a chi non le ha studiate a scuola, le 4 giornate di Napoli”. Tre mesi di lavoro, totalmente autoprodotto, disponibile su youtube e targato ICARUS, Street Heart è in concorso al Napoli Film Festival di quest’anno, nella sezione “Schermo Napoli Doc”.
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