L’ANNO NERO DELLE AGENZIE DI VIAGGIO
Viaggiare è uno dei piaceri della vita, con l’entusiasmo della pianificazione e l’attesa del giorno della partenza. La pandemia ha, però, bloccato ogni progetto e dissolto ogni desiderio di visitare paesi esotici o capitali culturali. Ha prodotto danni che hanno avuto una enorme ricaduta economica sul turismo che, ormai da un anno, sta boccheggiando. In particolar modo hanno subito un duro colpo le agenzie di viaggio che nel 2020 hanno subito perdite di fatturato superiori al 90%. In alcuni casi, sono state costrette addirittura alla chiusura definitiva. “Viviamo un periodo di grande difficoltà, come l’intero comparto turistico – spiega Ettore Cucari, presidente di Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) Campania e Basilicata –, dalla scorsa primavera, con il primo lockdown, abbiamo smesso di lavorare sulle prenotazioni e ci siamo dovuti tristemente dedicare alle cancellazioni. Lavorare per non guadagnare più. Si è bloccato il turismo, sia in entrata in Italia che in uscita verso i paesi esteri, con un conseguente blocco di qualsiasi flusso di denaro”. In effetti quello delle agenzie di viaggio, come certificato da uno studio del 28 dicembre 2020 di Confcommercio, è stato uno dei settori maggiormente martoriati dall’emergenza Covid-19. Il comparto ha, infatti, segnato in percentuale la maggiore perdita di imprese (-21,7%), seguito da bar e ristoranti (-14,4%) e trasporti (-14,2%).
Un quadro che denota una difficoltà economica diffusa che non riguarda un singolo settore, ma anche tutto l’indotto che produce. “La cassa integrazione guadagni straordinaria ha fornito un utile sostegno, ma l’esiguità degli importi e la lentezza nei pagamenti hanno messo in ginocchio intere famiglie – prosegue Cucari –, abbiamo assistito ad una leggera ripresa nei mesi estivi, anche se molti viaggiatori si sono mossi autonomamente organizzando viaggi di brevi distanze, direttamente sul web. Poi, a settembre, si è fermato tutto di nuovo”. Una crisi che ha portato anche a chiusure temporanee o a tentativi di unire le forze di alcune agenzie che hanno chiuso uffici meno produttivi per concentrarsi su un unico punto vendita. “Ma le spese, per lungo tempo, sono rimaste invariate rispetto a periodi di normalità – spiega il presidente delle agenzie di viaggio campane –, solo in un secondo momento abbiamo avuto dei ristori per le locazioni, in caso di affitto degli uffici, e per la copertura delle perdite di fatturato del mese di aprile. Tutto utile, ma, purtroppo, insufficiente”. Oggi si prova a programmare il futuro in attesa che il vaccino porti maggiore sicurezza nella salute pubblica e faccia rinascere nei cittadini la voglia di viaggiare. “Il mercato ad oggi è compromesso in tutto il mondo – prosegue Cucari -, in una prima fase era ancora possibile andare in Corea, Nuova Zelanda o Australia, ma ormai il blocco è generalizzato. La voglia di viaggiare è ancora forte, ma, se le cure e i vaccini produrranno gli effetti sperati, potremo ripartire solo nell’estate 2021, e avere una parvenza di normalità nel prossimo autunno”. La ripartenza si preannuncia, quindi, molto lenta. In Campania ci sono circa 1200 agenzie di viaggio che impiegano quasi 5000 persone con diverse mansioni: dai dipendenti agli addetti ai transfer per arrivare alle guide turistiche, insomma una lunga filiera che coinvolge anche una serie di negozi al dettaglio che vivono proprio grazie al turismo. L’impatto sociale, derivante dal rischio chiusure, è quindi molto elevato. “I ristori del Governo non potranno essere infiniti – conclude Cucari -, oggi permettono solo una difficoltosa sopravvivenza, ma non un rilancio concreto. Purtroppo, bisogna anche stare molto attenti alle infiltrazioni malavitose pronte a prelevare attività in difficoltà e farne un loro business. La crisi è profonda, ma bisogna farsi trovare pronti per tempi migliori, che speriamo arrivino prima possibile”.
Giuseppe Porcelli
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.