La quattordicesima: COME PERCEPIRLA
Come la tredicesima mensilità, la quattordicesima è un compenso aggiuntivo che l’Inps riconosce al pensionato in presenza di determinati requisiti una volta all’anno.
Introdotta a beneficio dei pensionati dalla legge num. 127 del 2007, viene erogata unitamente alla mensilità di luglio a coloro che hanno già compiuto i 64 anni, età minima prevista sia per gli uomini che per le donne. Inoltre bisogna essere titolari di un reddito annuo non superiore ad 1,5 volte l’importo annuo previsto per il trattamento minimo (9.786,86 euro per l’anno 2016). Il diritto alla quattordicesima dipende altresì dalla quantità di contributi versati dal pensionato nel corso della carriera lavorativa. Imminenti innovazioni sono in arrivo con la Legge di stabilità 2017 che prevede due tipi di allargamento, uno relativo alla platea dei beneficiari, un secondo relativo all’importo della quattordicesima. La quattordicesima sarà infatti estesa anche ai pensionati con assegno fino a due volte il trattamento minimo (circa 1000 euro mensili) mentre sarà aumentata per quanti ne hanno già diritto, purché con assegno non superiore a 1,5 volte il minimo (752,83 euro mensili circa). L’importo della quattordicesima varia a seconda degli anni di contributi versati, del tipo di reddito del pensionato e se si tratta di ex lavoratori dipendenti o autonomi. Più in dettaglio:
– 336 euro fino a 15 anni di contributi per gli ex lavoratori dipendenti o fino a 18 anni di contributi per gli ex lavoratori autonomi;
– 420 euro oltre 15 anni di contributi e fino a 25 anni se ex lavoratore dipendente o oltre 18 anni di contributi e sino a 28 anni se ex lavoratore autonomo;
– 504 euro oltre 25 anni di contributi se ex dipendente, oltre 28 anni se ex autonomo.
Si precisa che gli importi elencati si riferiscono al beneficio spettante in misura piena, cioè spettante a chi non supera 1,5 volte il trattamento minimo. Per chi supera tale soglia, ma non supera la soglia determinata da 1,5 volte il trattamento minimo più l’importo della pensione stessa, il beneficio viene corrisposto in misura ridotta ed è determinato dalla differenza tra la suddetta soglia e il reddito percepito. Va precisato che i limiti di reddito per avere l’indennità si riferiscono a quasi tutte le entrate complessive personali del pensionato e non soltanto quelle pensionistiche. Sono dunque inclusi nel calcolo i redditi da capitale soggetti alla ritenuta alla fonte, le rendite di affitto o derivanti dal possesso di terreni e fabbricati, purché non si tratti dell’abitazione principale. Sono escluse invece le indennità di accompagnamento, gli assegni familiari o il tfr (trattamento di fine rapporto,cioè la liquidazione). Su quali pensioni è riconosciuta la quattordicesima – L’importo spetterà ai titolari di pensione di anzianità, pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, assegni ordinari di invalidità e pensioni di inabilità, pensione ai superstiti (c.d. pensioni di reversibilità).
A quali pensioni non viene riconosciuta. Non rientrano nel provvedimento di aumento della quattordicesima i pensionati le cui pensioni sono erogate da enti di previdenza privati come Inpgi, Enasarco o le Casse di Previdenza dei Professionisti, le pensioni di invalidità civile, assegni sociali, pensioni di guerra e rendite Inail. Normalmente l’interessato pensionato non deve attivarsi per ottenere tale beneficio perché viene erogato automaticamente in base alle dichiarazioni reddituali (modelli Red) già acquisiti o da acquisire .
Può verificarsi il caso che questi modelli siano stati compilati in modo errato ed allora è necessario inoltrare una richiesta all’Ente erogatore compilando il modello Red. Nei casi in cui l’interessato compie 64 anni nel corso dell’anno, la domanda va inoltrata in data successiva al compimento del 64 anno di età e la quattordicesima verrà erogata sulla mensilità di dicembre.
Adriana Lauri
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