LA NATURA SI FA POESIA NELLA GRANDE PITTURA DI GODI
Straordinario pittore di immagini, legate alla natura, guardata sempre con una sorta d’incantamento, Goffredo Godi non è estraneo alla grande tradizione paesaggistica di scuola napoletana. Dove occupa un posto d’onore nel cuore di quella nostra pittura, che ha impegnato la seconda metà del Novecento. Un riconoscimento, ormai storico, che da sempre divide con Armando De Stefano, suo compagno all’Accademia di Belle Arti di Napoli ed entrambi allievi di punta di Emilio Notte.
Godi nasce nel 1920 a Omignano, in provincia di Salerno. Studia alla Scuola del Corallo a Torre del Greco, ma la guerra lo porterà prima al fronte e poi alla prigionia, a Grasse in Francia. Di quegli anni, Godi ricorda il freddo delle baracche e il gelo che rendeva rigido il corpo. Una sensazione che lo ha accompagnato lungo tutta la vita, al punto da tenerlo lontano, sempre, da tutto ciò che lo riportava al ricordo di quel freddo. Per cui non ha mai più gustato un gelato. Al rientro in patria, Godi frequenta i corsi di Notte presso la nostra accademia, fino a diplomarsi nel ’50. Inizia così quella sua vita all’insegna di due profonde passioni, la pittura e l’insegnamento. Proprio come il suo compagno De Stefano, entrambi stimati dai migliori artisti della nostra scuola.
Valgano per tutti Brancaccio, Ciardo, Alfano, Lippi, Perez, Barisani per citare solo qualche nome. Godi non ha tenuto d’occhio solo la grande pittura paesaggistica, ma ha vissuto ogni forma di ricerca e di sperimentazione, così come si sono di volta in volta affacciate sull’orizzonte dell’arte. Si pensi al suo interesse per il cosiddetto Secondo Futurismo (comprensibile per il ruolo svolto da Emilio Notte) e gli approcci al linguaggio astratto.
È stato anche un grande ritrattista. Ma la natura e i suoi misteri, le sue stagioni, le sue imprevedibili architetture hanno segnato la quasi totalità della sua ricerca. Sempre condotta sul filo di una memoria carica di emozioni e di poesia. Con una rara sapienza nell’uso del colore e soprattutto dei toni, che hanno conferito alle sue opere una eccezionale identità.
Camilla Mazzella
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