La magia del Conservatorio nelle strade vomeresi. Elsa Evangelista: “Valorizzare la Napoli positiva”
di Roberta Santoro
Voci soavi e musica divina. Sembra di varcare la linea di confine che dalla realtà ti porta in una favola, eppure è nel cuore del centro storico di Napoli. Il Conservatorio San Pietro a Majella è il luogo dell’arte e della memoria, è il luogo dove tutto il passato ha conservato la propria anima. In occasione della kermesse “Vomero Notte”, un pizzico di questa favola si trasferirà dall’ex convento dei Celestini alle strade del quartiere della manifestazione.
«Dell’iniziativa ho cominciato a parlare con il presidente Mario Coppeto su invito del sindaco De Magistris il quale ha invitato le istituzioni a partecipare alla “Notte bianca” al Vomero – spiega Elsa Evangelista (nella foto), direttrice del Conservatorio di musica San Pietro a Majella – . Logicamente abbiamo accettato veramente con gioia questa iniziativa perché, quando si parla di musica, quando si fanno partecipare i giovani a queste manifestazioni, è sempre molto importante. Ma è importante soprattutto per la città perché Napoli deve vivere e deve mettere in campo le sue forze migliori. Dobbiamo dare l’esempio, in effetti, e far conoscere sia alla cittadinanza sia agli stranieri che Napoli non è solo ciò che vedono – purtroppo – in televisione. È una città in cui ci sono davvero tantissime risorse e tantissimi cervelli che vanno valorizzati. Quindi veramente abbiamo accettato con gioia questo invito e il Conservatorio sicuramente parteciperà. Siamo, infatti, in contatto con il presidente della V Municipalità, Mario Coppeto, per la varie iniziative da organizzare».
Numerosi i contributi degli allievi e docenti di questa Istituzione. Come ci illustra il maestro Evangelista, «il Conservatorio avrà uno spazio in Villa Floridiana e quindi si alterneranno i migliori diplomati in chitarra e in piano. Avremo un duo anche mandolino e pianoforte. Poi ci hanno affidato uno spazio nella funicolare di Piazza Fuga con un quartetto e con il “San Pietro a Majella Brass Ensamble”. Si tratta di un gruppo di ottoni formati da trombe, corni, tromboni, basso tuba e percussioni. Questo è un nostro fiore all’occhiello perché sono allievi e docenti che suoneranno e, molto probabilmente, apriranno la manifestazione».
Il Conservatorio, inoltre, sarà presente anche al teatro Diana nel Foyer dove verrà eseguito un settimino di Ravel per flauto, clarinetto, arpa e quartetto d’archi diretto da Bernando Sannino, un studente di direzione d’orchestra. A concludere anche un duo di flauto e arpa, e altri gruppi di musica jazz. Piccola curiosità svelata dalla direttrice è stata nella scelta dei musicisti. «Quest’ultima è stata fatta interpellando i vari dipartimenti che hanno, in seguito, segnalato i loro migliori allievi. Anche i brani da eseguire sono stati decisi dagli esecutori». L’idea iniziale era diversa. «Il Vomero è la zona dei musicisti – spiega Elsa Evangelista -. Avremmo voluto fare qualcosa di Scarlatti a via Scarlatti, qualcosa di Cimarosa in via Cimarosa. Purtroppo è stato un po’ complicato perché, per eseguire Scarlatti, avremmo necessitato del cembalo e, se dovesse venire a piovere, non possiamo mettere a rischio uno strumento così prezioso. Sarebbe stato molto bello organizzarlo in questo modo, ma non disperiamo. Qualora ci fossero altre edizioni di “Vomero Notte”, noi del Conservatorio siamo sempre ben disposti a partecipare attivamente come in questa occasione».
Come non ricordare, a tal proposito, la festa della musica e il successo riscosso da quest’ultima il 21 giugno dell’anno in corso. Un no stop di musica dal mattino fino a mezzanotte. Con il plauso del pubblico per la valorizzazione del territorio e l’avvallo dei commercianti che hanno dichiarato un incremento delle vendite nei propri servizi commerciali in occasione di questa iniziativa.
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