La giostra dell’Universiade 2019
Roncelli (CONI): la città nelle difficoltà offre il meglio di sé
Gianni Maddaloni: purtroppo siamo orfani di strutture sportive
Poco meno di 100 giorni ci dividono da uno degli eventi sportivi più importanti della storia della nostra città: l’Universiade 2019, in programma dal 3 al 14 luglio. Un evento per 10.000 atleti, provenienti da ogni angolo del mondo, ma soprattutto un’occasione imperdibile per Napoli per indossare l’abito delle grandi occasioni e mostrarsi in tutto il suo splendore.
La città ha messo in campo tutti i suoi grandi campioni e il Coni li ha resi “Ambasciatori dello Sport” nel corso di una serie di cerimonie, culminate nell’appuntamento di fine marzo, nella sede vomerese di via Longo, quando il presidente Sergio Roncelli ha consegnato le fasce a chi ha dato lustro al territorio.
Come dimenticare l’urlo di gioia del telecronista della Rai: “Eccolo, è ippon (colpo risolutivo)”, nel momento in cui Pino Maddaloni si aggiudicava la medaglia d’oro di Judo
all’Olimpiade di Sidney 2000, o lo splendido argento di Mauro Sarmiento a Pechino 2008 nel taekwondo o l’oro di Patrizio Oliva nel pugilato a Mosca 1980? Oppure i protagonisti vomeresi come l’argento di Diego
Occhiuzzi nella scherma (Londra 2012), il prestigioso quarto posto di Arturo di Mezza ad Atlanta 96 nei 50 km di marcia o il lavoro del campione olimpico (Atlanta 96) Sandro Cuomo, da anni presente sul territorio con la sua scuola di scherma.
Un elenco da brividi che deve, però, scontrarsi anche con una realtà molto difficile come ci ricorda Gianni Maddaloni, padre di Pino e maestro di Judo, che dichiara: “Siamo orfani di strutture”, e così punta il dito sulla carenza, o fatiscenza, degli impianti sportivi della città e dei suoi dintorni.
Un filo di speranza lo lascia intravedere il Commissario all’Universiade, Gianluca Basile: “l’Universiade lascerà in eredità il rinnovamento di alcuni impianti sportivi per i quali sono stati stanziati importanti finanziamenti e sarà l’occasione per porre Napoli alla ribalta mondiale e così consolidare la sua tradizione sportiva”. Purtroppo il Vomero, con lo Stadio Collana, sarà coinvolto solo in parte dall’evento, traendone benefici solo di riflesso e l’impressione è già quella di un’occasione persa per il territorio, ma c’è ancora tempo, anche se non tanto.
Nel corso della conferenza è emerso anche il concetto di centralità del lavoro dei media. “Spesso sui giornali si abusa della parola ‘caos’ per descrivere le difficoltà di Napoli – dichiara il giornalista Antonio Corbo – ma è altrettanto vero che spesso questo ‘caos’ è stato poi ribaltato in un successo per la città quando si è trovata a dover affrontare un appuntamento con il mondo”.
Trapela ottimismo anche dalle parole di Roncelli che parla della centralità dello sport nell’educazione dei giovani come esempio di crescita nel percorso di vita, citando i grandi campioni meritevoli sia per i risultati sportivi ottenuti sia per la disponibilità e l’esempio che offrono ai ragazzi del territorio. E proprio con questo spirito sono state consegnate le fasce di ambasciatori anche a Paolo Trapanese, Geremia Di Costanzo, Gianluca Attanasio ed agli atleti paralimpici medagliati come Vincenzo Boni o Imma Cerasuolo (nuoto). Cresce, intanto, l’attesa per le cerimonie di apertura e chiusura.
Dopo il no di Jovanotti, sono tanti i nomi delle guest star che potrebbero comporre l’evento, in programma al San Paolo, la cui organizzazione è stata affidata a Marco Balich, noto come “il cerimoniere delle Olimpiadi”. Tra i suoi lavori si evidenziano le cerimonie d’apertura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e Sochi 2014 e dell’ultima Olimpiade estiva di Rio de Janeiro 2016. Ma non bisogna mai dimenticare che il centro dell’evento saranno le gare e gli atleti, insomma lo sport in generale. Probabile la partecipazione di Filippo Tortu, l’italiano più veloce di sempre, che ha battuto il record detenuto da Pietro Mennea sui 100mt, scendendo sotto i 10”.
Proprio Mennea aveva realizzato uno dei record più longevi della storia dello sport (19.72 nei 200 mt), all’Universiade di Città del Messico nel 1979, battuto solo nel 1996, mentre sono ancora fresche le immagini dei trionfi alle ultima Universiade di Taipei, del campione del mondo e campione olimpico negli 800 e 1500 mt di nuoto, Gregorio Paltrinieri. Non ci resta che attendere chi sarà il suo erede!
Giuseppe Porcelli
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