di Manuela Morra sessuologa e psicoterapeuta

Perché ci sono donne che accumulano soltanto storie d’amore sofferto, relazioni in cui sentono di dover dare cento, per poi ricevere meno di zero?

Donne che vivono rapporti a due in modo ossessivo, crocerossine, o zerbini di uomini distanti e disattenti?

Ci sono forme d’amore ‘malato’, in cui le donne, non si sentono in diritto di ricevere attenzioni, cura, premure dai loro partner. E quindi si affannano, convinte che questo, è l’unico e il solo modo per poter vivere l’amore.

Senso d’inadeguatezza, senso di colpa, e vergogna. Ogni giorno è una scalata, in cui fatica e angoscia d’abbandono, connotano il loro quotidiano. E si finisce così per dedicarsi, esclusivamente, a relazioni logoranti, in cui il partner è un ‘padre-padrone’ o connotato da tratti narcisistici.

Quanto detto, accade perché, queste donne dipendenti affettive, hanno vissuto infanzie altrettanto sofferte.

Figlie che assolvono funzioni non adeguate al ruolo che occupano. Diventano confidenti di madri infelici. Trasparenti rispetto a padri distratti e poco empatici. Finiscono per essere coinvolte in malesseri genitoriali che prendono il sopravvento, e rendono queste bambine affamate d’amore.

è proprio questa fame d’amore che diventerà, quando saranno adulte, il timbro che porteranno con sé, l’abito con cui approcceranno ai loro rapporti d’amore.

Invisibili da bambine, sentono di esserlo da adulte, e quindi, l’unico ed il solo modo per poter meritare l’amore dell’altro, è quello di rimboccarsi le maniche, e porsi in ascolto delle esigenze altrui a discapito delle proprie. Ancora una volta, come allora.

Quando ci si rende conto di aver perso il sorriso, quando la fatica, per stare in coppia, è enne volte triplicata rispetto alla leggerezza, quando le lacrime, l’insonnia, l’ansia diventano le sole compagne di vita, è proprio in quel momento che bisogna chiedere aiuto. 

Consapevoli di poter meritare molto di più. Desiderose di voltare pagina ed imparare a sorridere.

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