La chiesa della Cesarea frequentata da San Pio
Siamo a via Salvator Rosa, in una delle zone più trafficate e rumorose di Napoli. Scendendo lungo il Liceo Giambattista Vico ci troviamo a Piazza Cesarea davanti al Santuario della Vergine della Pazienza, risalente al 1601. Un’ entrata di certo non imponente prelude il cammino verso uno dei tanti tesori nascosti della nostra città. La chiesa è stata realizzata con forme puramente barocche ed ebbe il merito di ospitare, anche se per pochi mesi, San Pio da Pietralcina, al secolo Francesco Forgione che frequentò questa struttura, celebrando anche messa, dal 5 settembre al 6 ottobre 1917. “Ha celebrato messa qui perché svolgeva azioni caritatevoli presso l’ospedale militare della Trinità” racconta il sacrestano “poi il destino ha voluto che lo stesso Santo fosse ricoverato per gravi complicazioni polmonari”. In quel periodo, infatti, San Pio venne assegnato alla decima Compagnia di Santità, ossia alla caserma di Sales dove oggi sorge il liceo Vico. Se non fossimo a Napoli probabilmente ci sarebbero immense targhe, forse statue, a testimoniare questo passaggio, invece, si riesce a trovare, all’interno della chiesa, solo un suo ritratto e un timido foglio ingiallito dal tempo. C’è una scritta in rosso: “altare di San Pio” e la storia dell’immagine della Beata Vergine della Pazienza collocata sull’altare maggiore di cui non si conosce l’artefice. “Padre Pio” è scritto, invece, in grassetto quasi a voler suscitare nel lettore la giusta dose di attenzione. Si legge ancora: “È commovente rilevare come la figura di San Pio abbia percorso fisicamente le nostre strade intorno alla Cesarea entrando in contatto con il popolo napoletano del quale apprezzava la giovialità”. Più in basso c’è un quaderno dove i fedeli chiedono delle grazie e scrivono delle preghiere al Santo e, in fondo alla cappella, si può ammirare una sua fotografia che lo ritrae all’età di 24 anni. La cappella laterale, dedicata a San Pio, è solo una delle otto presenti all’interno della basilica di Santa Maria della Pazienza. Altre sono dedicate alla Madonna e sono numerose le opere d’arte che trovano posto qui. Tra i dipinti possiamo apprezzare quelli di Giovanni Battista Lama e tra le opere scultoree è da menzionare l’altare maggiore (poi smembrato per la ricostruzione dell’abside) e il monumento di Annibale Cesareo, al quale si deve il nome della piazza, realizzata da Michelangelo Naccherino, uno dei maggiori scultori presenti in quel tempo a Napoli.
Riccardo Rubino
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.