Intervista esclusiva all’assessore D’Ambrosio
I parchi della collina tra lavori da terminare e il rebus guardiania
La tutela e il rilancio dei residui spazi verdi nell’area collinare della città sembrano una telenovela infinita, fatta di continui colpi di scena, improvvise accelerazioni e brusche frenate. Per fare luce sullo stato dell’arte abbiamo intervistato l’assessore ai Parchi del comune di Napoli, Maria D’Ambrosio, che ha tracciato lo scenario che caratterizzerà le azioni dell’amministrazione nei prossimi mesi. Partiamo dal Parco Mascagna, croce e delizia di migliaia di residenti. La recente messa in sicurezza è costata l’abbattimento di 17 alberi su un totale di 137 essenze arboree presenti. Una misura necessaria per la riapertura del parco in totale sicurezza per gli utenti. Accanto a questa attività sono stati ripristinati i camminamenti e il campo di bocce grazie al contributo di Napoli Servizi. “E’ un parco molto attenzionato da parte dell’Amministrazione – ha dichiarato l’assessore D’Ambrosio – per il quale è nostra intenzione trovare le risorse necessarie ad apportare nuovi e più sostanziosi miglioramenti per valorizzare una delle aree verdi più fruite di Vomero e Arenella. Ultimamente stiamo facendo i conti con la scarsità di risorse economic he che non consente grandi slanci”. E di miglioramenti, in effetti, c’è grande necessità vista la situazione critica dei prati, praticamente spariti, e l’area delle giostre desolatamente chiusa. Due fattori che hanno creato non pochi malumori tra i frequentatori dei giardini. Un altro parco che ha polarizzato l’attenzione di cittadini e politici è quello dell’area dell’ex Gasometro in viale Raffaello. Dopo una lunga vertenza l’amministrazione comunale è riuscita ad aprire il cantiere e, ad oggi, sono stati ultimati circa il 75% dei lavori previsti. “L’obiettivo è quello di aprire il parco entro la fine dell’anno. Superati numerosi ostacoli ci siamo trovati di fronte a un nuovo stop dovuto al pensionamento del responsabile unico del procedimento (Rup), il geometra Dell’Oglio. In questi giorni – ha precisato l’assessore – stiamo provvedendo alla sostituzione per procedere e ultimare i lavori che restituiranno ai cittadini uno splendido parco agricolo urbano”. Uno stop, quello del pensionamento del Rup, che aggiunge ulteriore ritardo sui tempi di consegna previsti che, giova ricordare, erano previsti dapprima a fine 2017, poi entro l’estate 2018 e ora si slitta a fine anno. All’inizio dell’estate molte polemiche si sono accese per la prolungata chiusura del Parco dei Camaldoli.
Anche qui residenti e associazioni ambientaliste si sono ritrovati all’esterno del parco per contestare l’ingiustificata privazione di una delle aree verdi più importanti della collina, all’interno del perimetro del Parco Metropolitano.
“Quando mi sono insediata, circa un anno fa, – ha sottolineato Maria D’Ambrosio – il parco era già chiuso da tempo a causa di una perdita seria di una condotta idrica proprio all’altezza dell’ingresso di via Sant’Ignazio di Loyola. Ripristinata la perdita sono sopraggiunte nuove complicazioni dello stesso genere, che riguardavano stavolta il casotto di guardiania. Abbiamo svolto un sopralluogo con la commissione Ambiente del comune per valutare il da farsi”. Resta il fatto che un’altra estate è trascorsa senza che i napoletani abbiano potuto accedervi così come permangono le incertezze sulla guardiania, un problema che rischia di diventare la spada di Damocle sull’apertura dei parchi collinari. “Abbiamo 13 parchi cittadini di cui 2 gestiti da Napoli Servizi – precisa l’assessore -. Per gli altri 11 abbiamo, ad oggi, solo 55 sorveglianti e questo mese altri ancora andranno in pensione”.
Questo il grido d’allarme. Il Comune sta provando a colmare questa carenza di personale. Una delle strade è quella di usufruire di personale Lsu tramite intervento della Città Metropolitana e della Regione Campania. Personale in esubero dei centri per l’impiego che potrebbe essere assegnato alla guardiania.
Per contratto gli Lsu, però, non lavorano sabato e domenica e possono coprire al massimo 20 ore settimanali. Altra ipotesi, che riguarda in particolare il Parco dei Camaldoli, è quella percorsa dall’assessorato all’Ambiente della Regione Campania. Attraverso la realizzazione di presìdi della Protezione Civile regionale, previsti anche da una delibera del 1999 tra Regione e Comune per il comodato d’uso di Villa Monaco, potrebbe essere superata la problematica della mancanza di custodi. Un comodato d’uso scaduto nel 2015.
“Dobbiamo ripresentare la delibera in Giunta per rinnovare il comodato – chiarisce l’assessore D’Ambrosio – e con i presìdi si potrebbe pensare a coprire la guardiania dalle 8 alle 20”. Per la Villa Floridiana, infine, il sindaco ha scritto al Ministero dei Beni Culturali per procedere a nuova convenzione per la gestione del giardino storico sottolineando la contrarietà dell’amministrazione comunale a ogni ipotesi di ingresso a pagamento, seppur simbolico. Si sono svolti, inoltre, alcuni incontri anche alla presenza del direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, che farebbero pensare a una sua possibile delega anche per il parco della Floridiana.
Francesco Licastro
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