Intervista esclusiva al sindaco “Così rilancio Napoli”
Napoli è la sua città. La sua missione. La sfida da vincere nei prossimi cinque anni. Con lo sguardo fiero di chi è orgoglioso di essere il primo cittadino di Napoli e con la mente proiettata al futuro, Luigi De Magistris traccia il bilancio sui suoi cinque anni da sindaco della città più bella e controversa del mondo. E lo fa con Vomero Magazine, il giornale del quartiere in cui è nato e vive, nella speranza e nella quasi convinzione di guidare per altri cinque anni la sua città verso nuovi traguardi da raggiungere. Partendo da quello che di buono si è già fatto.
Sindaco, lei ha dichiarato che fare il sindaco per lei una missione. Dopo cinque anni da sindaco di Napoli come si sente e a che punto è della sua missione?
“L’entusiasmo è quello di cinque anni fa. Chiaramente avverto la stanchezza di cinque anni di questa missione: governare una città tra le più belle e più difficili del mondo senza soldi e tra mille problemi. E mi sento di voler continuare a portare a termine un progetto politico nel quale abbiamo creduto in tanti come squadra e quindi ci stiamo preparando una nuova avventura nuova campagna elettorale per guidare nuovamente la nostra città. Mi sento, però, anche molto motivato perché io ho visto, in questi anni, tante persone, tanti abitanti, tanti concittadini motivarsi ed impegnarsi nella riqualificazione e nel rilancio della nostra città. E vedo anche una fotografia diversa rispetto a quella della Napoli di cinque anni fa: oggi una Napoli piena di energie vitali, culturali e diciamo di creatività in vari settori. Una Napoli piena di turisti e con un’immagine nel mondo completamente ribaltata senza l’emergenza rifiuti. Cinque anni fa c’era l’emergenza rifiuti, depressione e nessun turista”.
Mi dica tre cose che è fiero di aver fatto, da sindaco, per la città.
“Innanzitutto la prima cosa di cui sono fiero è questo grande senso di orgoglio, di appartenenza, di dignità e di motivazione che ho visto crescere nel popolo napoletano. Secondo quella di aver tolto quell’immagine vergognosa di rifiuti che soffocavano la città di Napoli. Terza cosa la rivoluzione che è partita attraverso la cultura”.
E quali sono i tre rimpianti che ha in questi cinque anni?
“I tre rimpianti uno quello di non aver potuto fare tutte le cose che avrei voluto fare soprattutto per carenze di soldi ma anche per tanti ostacoli che abbiamo trovato e che ci hanno messo durante il percorso. Sicuramente un errore che abbiamo fatto nella fase iniziale del nostro mandato è una Ztl troppo rigida all’interno del centro della nostra città e il terzo rammarico, più che altro un errore che ho fatto è stato partecipare alla campagna politica del 2013 perché qualcuno ha avuto la sensazione che io fossi distratto da prospettive nazionali ed invece non era così ma qualcuno poteva avere questa sensazioni”.
Quali sono le mosse per il rilancio di Napoli che lei metterà in campo se sarà rieletto? Passano attraverso anche un discorso che riguarda il turismo come volano per lo sviluppo della città?
“Noi agiamo a tutto campo. Io non penso ad una città solamente fatta di turismo e di cultura. Chiaramente abbiamo puntato tantissimo sul turismo: diamo innanzitutto questa fotografia. Napoli non è mai stata una città turistica, non si è mai considerata una città turistica. Noi per la prima volta abbiamo puntato fortemente sul turismo e Napoli è la città d’Italia che negli ultimi tre anni è cresciuta maggiormente in termini di turisti. Abbiamo registrato dei numeri impressionanti in termini di lavoro che si sta creando, di investimenti, di economia e dei consumi. Basti pensare che aprono due bed and breakfast ogni settimana nella nostra città. La prospettiva per i prossimi cinque anni è di migliorare sempre di più i servizi, l’accoglienza, la programmazione e la comunicazione. Chiaramente questo lo deve fare l’amministrazione ma lo dobbiamo fare tutti perché l’intera comunità napoletana e soprattutto gli operatori del settore devono percepire il turismo non solo come un bel vedere, una bella cosa, perché è bello vedere Napoli attraversata da un’ondata di persone venute da tutte le parti del mondo, ma si deve acquisire la consapevolezza che questo è consumo, economia e lavoro. Questo si sta percependo soprattutto i turisti sono contenti della nostra città e sottolineano le bellezze che non conoscevano e l’umanità del nostro popolo”.
E si può fare ancora molto di più se il Governo dà una mano alla città e fa qualcosa in più per Napoli. Giusto?
“Questa da una parte può essere una critica, un rammarico e darti un dispiacere o rabbia perché quando le ingiustizie sono forti è così. Però, poi, dall’altro lato fa crescere ancora di più il livello di forza, di potenza che abbiamo messo in campo perché se tutto questo che vediamo è il frutto solo di corpo napoletano, di energia napoletana, di passione senza soldi, dà anche la cifra della potenza di questa città. Tanto è vero che negli ultimi tempi, magari un po’ perché c’è la campagna elettorale, anche al Governo si stanno accorgendo che Napoli è una città in ripresa, che Napoli è piena di turisti, che Napoli è piena d’energia, che a Napoli possono venire delle grandi multinazionali. Quindi io credo che Napoli stia facendo parlare molto di sé nel mondo non più solo dei soliti cliché o pregiudizi e per altri aspetti folcloristici noti e meno noti dalla società ma anche per questa nuova immagine di una città dei giovani, una città dello sport, una città della vitalità, una città dell’umanità, città dell’amore, dell’accoglienza, della solidarietà, della lotta alla disuguaglianza, una città dei diritti, delle battaglie per le libertà civili. Insomma, io dico sempre che quella che è stata la fortuna e la potenza di Barcellona vent’anni fa, oggi la si vive a Napoli, che si trova nel cuore del Mediterraneo ed ha un po’ quella prospettiva di città autonoma e di rifugio di coloro che vogliono trovare un mondo diverso”.
Quanto conta essere oggi e nei prossimi anni la città dell’accoglienza in Europa soprattutto nel contesto internazionale attuale?
“Moltissimo. Perché mentre altri costruiscono muretti con il filo spinato, noi dimostriamo che la differenza, la globalizzazione dei diritti delle persone, l’incontro e non lo scontro, la solidarietà, l’amore e l’accoglienza sono fattori non solo che fanno vivere meglio tutti ma che abbassano anche odio, indifferenza, paura e pregiudizio che c’è nel mondo. E Napoli è la città naturale per candidarsi ad essere un po’ come la New York dell’Europa, chiaramente con tutte le differenze del caso, però questa è l’idea: città cosmopolita e multietnica, multiculturale, multireligiosa, città non del pensiero unico ma libertaria, rispettosa delle opinioni altrui, che ha una grande energia vitale. Questa è una visione politica, ma non perché ci sia qualcuno dall’alto che la impone: noi abbiamo questa visione e siamo in prima linea ma è la “polis” che sta realizzando questa visione e questa progettualità”.
Sindaco, però, per sviluppare questa idea, così come per tutelare il turismo, bisogna garantire sicurezza in città. Pur essendo un compito che spetta al Governo, cosa può fare il Comune per combattere criminalità e microcriminalità?
“Innanzitutto lei ha fatto bene a dire come premessa, e la sottolineo anche io, che la sicurezza è materia precipua del Governo. Il responsabile della sicurezza nella nostra città è il prefetto. Il sindaco quello che può fare è cercare di rendere più vivibile la città, con più iniziative culturali, con più accoglienza, cercando insomma di far vivere la città per migliorare sempre di più il decoro ed eliminare il degrado. Si può ottenere, come abbiamo ottenuto finora, un rafforzamento in tutta la città della videosorveglianza: oggi siamo arrivati a circa settecento videocamere funzionanti a Napoli ed arriveremo a mille entro fine anno. Ho chiesto al Governo di autorizzarci ad assumere ulteriori poliziotti municipali: 150 circa li abbiamo presi due anni fa ed altri dovremmo avere l’autorizzazione nei prossimi giorni prima della fine del mostro mandato. Quindi più Polizia municipale in strada contribuisce anche ad ottenere una maggiore sicurezza e serenità spalmandoli ovviamente in tutti i quartieri della città. E poi anche chiedere con forza, come abbiamo già cercato di fare, un rinforzo da parte del Governo nel settore delle forze dell’ordine per quanto riguarda Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. E poi vorrei dire anche il lavoro che noi abbiamo cercato di fare, insieme a tante articolazioni della società, sui giovanissimi, sui più piccoli, sui luoghi della devianza, cercando di offrire delle alternative, dei punti di intrattenimento, pensiamo alle politiche educative territoriali, alle politiche sociali, agli impianti sportivi, ai beni restituiti alla città, ai beni confiscati alla camorra. Insomma, cercare di dare delle alternative alle persone che altrimenti rischiano di diventare microcriminalità o addirittura manovalanza della camorra: un lavoro fatto sul territorio che ha bisogno anche del suo tempo”.
Cosa si farà per migliorare il servizio di trasporto pubblico a Napoli?
“Noi stiamo cercando di dare un’offerta articolata a fronte di risorse zero che abbiamo. Per quanto riguarda la Metropolitana Linea 1 e Linea 6 che sono quelle di competenza del Comune, abbiamo raggiunto risultati eccellenti perché la Linea 1 sta andando avanti con le aperture delle nuove stazioni ed abbiamo ottenuto il finanziamento per il completamento fino a Capodichino. Entro quest’anno avremo, per la prima volta dopo anni, nuovi treni per un investimento di circa 100 milioni di euro. I nuovi treni saranno più lunghi e con l’aria condizionata e che porteranno a 4 o 5 minuti la percorrenza per ogni treno. Per la Linea 6 abbiamo ottenuto il finanziamento fino a Bagnoli e finalmente entrerà in vigore quest’anno la tratta che va da Riviera di Chiaia a Mostra d’Oltremare. Per la prima volta nella storia della nostra città abbiamo avuto biciclette, bike sharing e car sharing. Sulle funicolari e metropolitane, con mille sforzi ed in un momento di crisi economica, siamo riusciti a portare le corse fino alle due di notte circa il venerdì ed il sabato. Finalmente, dopo quattro anni di lotta, abbiamo avuto i primi finanziamenti regionali per il trasporto su gomma che è la nota maggiormente dolente del trasporto pubblico. A maggio arriveranno i primi 12 autobus di una partita di 80 autobus che arriveranno tutti entro dicembre. Si tratta di mezzi grandi, confortevoli ed ecologici e li metteremo soprattutto nelle zone della città che non hanno funicolare o metropolitana. Tutto questo ci consentirà di rafforzare le pedonalizzazioni per rendere più vivibile la città e anche le zone a traffico limitato nel momento in cui ci sarà questo trasporto pubblico più efficiente”
La manutenzione ed il decoro di Vomero e Arenella lasciano un po’ a desiderare. Cosa pensa di fare a tal proposito?
“Noi non ci accontentiamo dei risultati raggiunti. Al di là delle competenze in merito che vanno dalla Municipalità ad altri operatori, devo dire che la rivoluzione continua anche nell’ordinarietà, nel decoro, nella lotta al degrado. Il Vomero, anche negli ultimi 25 anni, nonostante sia uno dei quartieri meglio tenuti della città, ha perseguito risultati importanti. Se io guardo per esempio alla situazione dei rifiuti nei quartieri Vomero e Arenella, con l’inizio anche del “porta a porta” in alcune aree, abbiamo ottenuti risultati soddisfacenti. Se vediamo anche i lavori di riqualificazione di alcune arterie del Vomero e dell’Arenella, tra cui via Luca Giordano, sono risultati importanti così come vorrei sottolineare le iniziative culturali che sono stati tantissime anche per la partecipazione delle associazioni dei commercianti. Chiaramente si può e si deve sempre puntare più in alto ma anche tante iniziative che prima si svolgevano in altre parti la città, noi le abbiamo portate al Vomero ed il risultato è che i turisti stanno venendo sempre di più in questo quartiere che è un quartiere della cultura, del commercio, dell’arte e della creatività”.
Però è anche vero che si vedono i marciapiedi sporchi e ancora oggi con deiezioni canine non rimosse. Il progetto sperimentale del Comune per multare i padroni di cani incivili è fermo. Laddove non arriva il senso civico dei residenti, cosa intende fare il Comune?
“Quella è un’iniziativa sperimentale tra Comune di Napoli e Asl che aveva un finanziamento ad hoc. Noi abbiamo deciso di riproporlo, quindi nel bilancio 2016 ci faremo carico noi di quello che era un progetto sperimentale che noi volemmo ma che aveva anche un finanziamento che non era nostro perché poi la situazione economica è sempre quella che è. Devo dire che rispetto a qualche anno fa, anche la situazione delle deiezioni canine è migliorata però questo è soprattutto un tema di civiltà, come diceva prima lei. Oggi la maggioranza delle persone che accompagnano cani sono attenti ed hanno le palette, anche se è vero che c’è ancora una minoranza di persone che continua a riversare in strada le deiezioni. Quindi bisogna stare più attenti e le forze dell’ordine devono multare gli incivili”.
Ma facciamo chiarezza: i vigili urbani possono fare le multe oppure l’ordinanza non è più in vigore?
“Certo che possono, l’ordinanza c’è ancora. Dall’altro lato, però, finanzieremo di nuovo questo progetto e che all’epoca ebbe un successo perché era un deterrente e si faceva prevenzione. Poi c’è l’appello a tutti ad osservare le regole che consentano alla città di essere più decorosa, più bella coppia, più “calpestabile”. Ma io vedo già un innalzamento del livello di civiltà in tal senso e per continuare su questa strada rifinanzieremo il progetto sulle deiezioni canine”.
“Lungomare liberato” e stadio San Paolo: come diventeranno?
“Per il “lungomare liberato” noi abbiamo avuto il finanziamento e ci sarà la riqualificazione di tutto lungomare: quattro chilometri e mezzo da Largo Sermoneta fino al Molosiglio. I lavori cominceranno dopo l’estate e sono autorizzati dalla Sovrintendenza: quindi diventerà ancora di più il lungomare più bello del mondo. Sullo stadio San Paolo, in attesa dell’accordo definitivo col presente Aurelio De Laurentiis, abbiamo fatti dei passi avanti notevoli ottenendo un grandissimo risultato: quello di avere il finanziamento del credito mutuo dal Credito sportivo tra i 20 ed i 30 milioni di euro immediatamente spendibile e noi dopo la fine di questo campionato partiremo con i primi lavori importanti che riguarderanno una riqualificazione definitiva di alto livello della struttura, dagli spogliatoi ai seggiolini fino ai bagni ed altri interventi di rifinitura per consegnare a settembre uno stadio sicuramente molto migliore rispetto a quello che c’è adesso. Poi l’obiettivo è di arrivare, insieme al presidente alla progettazione di quello che deve essere un luogo vissuto non solo il giorno della partita ma sette giorni su sette”.
Grazie.
“Grazie a lei e saluto tutti i lettori di Vomero Magazine”.
DI ALESSANDRO MIGLIACCIO
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