Intervista ad Aldo Maccaroni
Quando si parla di movida, erroneamente siamo portati a pensare solo ai disagi da essa generati: Traffico, parcheggiatori abusivi, grossi assembramenti di persone, chiasso fino a notte inoltrata e tanta sporcizia. Non sempre però la realtà corrisponde alle apparenze. A spiegarcelo è Aldo Maccaroni, presidente dell’associazione Baretti di via Aniello Falcone.
Quando e perchè è stata costituita l’Associazione Baretti?
“L’associazione è nata il 25 febbraio 2016, dopo circa cinque mesi di lavoro. Volevamo costituire qualcosa di serio, infatti abbiamo uno statuto un codice etico ed un atto costitutivo. L’idea nasce dalla volontà di unirci per poter dialogare con le istituzioni, non da singoli soggetti indipendenti, rendendo il tutto difficile e caotico, bensì come un unico soggetto che rappresenti l’insieme dei baretti. Il nostro scopo è quello di far capire che non sempre ciò che viene riportato da alcuni giornali è veritiero. Non è vero che noi gestori vogliamo una movida scatenata, non è vero che vendiamo alcolici a prezzi stracciati per incentivarne il consumo. Spesso siamo stati demonizzati, senza che nessuno venisse a chiederci quanto realmente facciamo di concreto per svolgere il nostro lavoro in maniera etica e professionale”.
Quanti sono i locali che hanno aderito all’associazione?
“Attualmente ne siamo sei. Ma siamo sicuramente in crescita. L’idea è quella di creare una grande associazione che comprenda anche i baretti di chiaia”.
Quali sono le vostre iniziative?
“Prima di tutto cerchiamo di evitare problemi ai residenti. Ci occupiamo della pulizia del fronte locali. Abbiamo messo a disposizione dei nostri clienti un servizio di navetta abbinato ad una convenzione con i garage, per evitare la sosta in doppia fila. Sono stati affissi dei cartelli per invitare la clientela ad evitare schiamazzi. In più abbiamo assunto del personale addetto al controllo delle auto in divieto di sosta perché non vogliamo che si parli più di “movida selvaggia”. Per il passato, alcune testate giornalistiche hanno scritto di noi cose del tutto false. Ad esempio si raccontava che per via Aniello Falcone giravano persone armate. Beh la notizia non era falsa, solo che non è stato detto che quelle persone armate altri non erano che le forze dell’ordine in borghese. La nostra presenza in zona non va interpretata come qualcosa che attiri i malintenzionati, anzi il fatto che ci sia movimento di persone fino a tarda notte evita il fenomeno dei furti d’appartamento. Certo purtroppo ogni tanto può succedere qualcosa che non va, ma resta sempre un episodio isolato e tempestivamente contrastato dalle forze dell’ordine, che nei limiti delle loro possibilità ci sono sempre vicine, pronte ad intervenire”.
Come sono i vostri rapporti con le istituzioni?
“Ottimi, hanno accolto tutti molto bene questa nostra iniziativa. A partire dalla Polizia di Stato all’Arma dei Carabinieri. In più ci confrontiamo spesso anche con la Municipalità, per la creazione di iniziative utili al sociale. Ad esempio lo scorso 26 maggio abbiamo tenuto un incontro aperto a tutti sui rischi connessi all’uso eccessivo dell’alcol”.
Ha qualcosa da consigliare agli altri gestori dei locali del quartiere?
“Associatevi. Unite le forze perché da soli si fa poco, uniti invece si vince meglio. Per vincere non intendo contrastare i residenti, bensì poter rappresentare al meglio le proprie istanze. L’unione e l’elezione di un rappresentante favorisce anche le autorità, che non sono più costrette a dover raccogliere testimonianze diverse da più persone. Questo è un modo per fare ordine e chiarezza, chi ha un’attività come la nostra e la vuole portare avanti nel rispetto della legalità, ha tutto l’interesse al non avere problemi e ad andare avanti dando anche un contributo positivo a questa splendida città”.
MIRKO GALANTE
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