Intervista a Rosario Miraggio, L’ artista napoletano si racconta, dagli esordi al successo
Il cantante napoletano Rosario Miraggio racconta in esclusiva per Vomero Magazine gli inizi della sua carriera artistica.
A che età hai iniziato a sviluppare la passione per il canto?
“Da piccolo mi esibivo con mio padre che cantava alle feste e in alcuni teatri. Era una passione innata. La prima volta che ho cantato l’ho fatto a 6 anni al teatro Totò.”
Nel ‘96 hai vinto il premio “migliore voce emergente”. Da lì la tua carriera ha preso il largo.
“Il premio lo vinsi al Teatro delle Palme, me lo consegnò Mario Merola. Per me conoscerlo e ricevere il premio da lui è stato un onore. Mario Merola a quel tempo era un personaggio amatissimo.”
Il tuo percorso artistico si sta ampliando e arricchendo, adesso hai una nuova casa di produzione?
“Ho firmato con la Universal. I miei due ultimi singoli sono: “Dall’anima al cuore” e “Innamorarsi e poi”. Sono molto soddisfatto del mio ultimo concerto all’Arena Flegrea. Frutto di un lavoro minuzioso di tutti coloro che mi hanno aiutato.” Anche i tuoi concerti in Germania sono andati bene. A Mainz e Stoccarda c’è stato il sold out.
Come spieghi il tuo successo all’estero?
“La mia produzione artistica non si è limitata a un singolo pezzo ma ad oggi sono già tre i brani che hanno avuto successo. “Male”, “Prendere o lasciare”, “Ti amo e ti penso”, qui il lavoro è di Checco d’Alessio, che scrive i miei testi. Mentre io guardo il linguaggio e lo stile musicale.”
Hai cantato “la macchina ’50” nel film “Gomorra”. Cosa pensi della serie?
“Sia la serie che il film hanno avuto un grande successo e sono ben fatte. Ho avuto delle proposte per entrare nella serie ma ho sempre rifiutato, perché non è nelle cose che voglio fare. La serie è bella ma il tema non mi interessa. La macchina ‘50 l’ho fatta agli inizi della carriera per Gomorra, il film. Tra l’altro l’edizione non è mia per cui non ho deciso io di fare parte del film.”
Quale stile musicale ti piace e quale artista prediligi?
“Io dico che faccio uno stile pop leggero e l’artista che prediligo è Ramazzotti, quello di qualche anno fa.”
Il tuo rapporto con il pubblico?
“Io amo il mio pubblico. La situazione economica non è florida per cui apprezzo gli sforzi dei fans per partecipare ai miei concerti.”
Il mondo della musica è in crisi. Anche tu condividi le canzoni in streaming su spotify. Cosa pensi?
“Prima si vendevano tantissimi dischi oggi se ne vendono pochissimi materialmente. Si lavora sulle piattaforme digitali è vero ma anche così passati un paio di giorni dall’uscita in rete, il video e la canzone li trovi su YouTube. Certo così c’è una maggiore diffusione della canzone, ma sotto l’aspetto delle vendite è limitante. Le Major si mantengono grazie ai cantanti inglesi e americani ma in Italia la cosa è diversa. La discografia in Italia è in crisi. Tranne qualche cantante come Tiziano Ferro oppure Vasco Rossi si vende ben poco.”
Il Vomero. Cosa ne pensi?
“Io lo amo, sono nato in vico Nocelle a Materdei e da piccolo venivo a giocare a pallone al Vomero. Ero sempre tra i giardinetti di via Ruoppolo e piazza Medaglie d’Oro. Prendevo il bus, come il classico scugnizzo, oggi lo scugnizzo non esiste nemmeno più. Mi riunivo con i miei amichetti con il pallone sotto al braccio e andavamo a giocare. Abito a Fuorigrotta ma in futuro vorrei acquistare casa al Vomero. Preferisco il Vomero a Posillipo.”
Il tuo luogo preferito del Vomero?
“Mi piace la zona pedonale e dal momento che ci troviamo in confidenza, quando salgo al Vomero mangio il panino da Herr Daniel che per me è il migliore.”
DI CRISTIANO DE BIASE
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