INTERVISTA A LAURA ESPOSITO
LA GIOVANE SOPRANO RACCONTA LA SUA PASSIONE PER LA MUSICA
Laura Esposito, classe 1995, napoletana verace, si laurea al Conservatorio San Pietro a Majella con il massimo dei voti con menzione speciale. Inizia il suo percorso musicale al Teatro San Carlo nel coro delle voci bianche. Debutta con il ruolo di Euridice nell’“Orfeo e Euridice” di Gluck a soli 17 anni. Vince il primo premio al concorso lirico internazionale Saverio Mercadante e supera numerose audizioni, entrando a far parte dell’EOS (Ensamble Opera Studio) del Carlo Felice di Genova; del MOS opera studio del Teatro Goldoni di Livorno e per il Chianni Opera Festival. Vince, inoltre, il Lauro di Bronzo nell’ambito del premio di poesia AOROS per specifiche doti di distinzione artistica.
Raccontaci un po’ della tua storia, come ti sei innamorata della lirica?
Il mio percorso artistico non nasce con la lirica. Fin da bambina ho avuto una predisposizione molto forte per il palcoscenico, amavo stare al centro dell’attenzione. Molto presto ho scoperto l’amore per il canto e per il teatro grazie ad una mia professoressa. A dodici anni sono entrata a far parte del coro delle voci bianche del teatro San Carlo, da lì è nato tutto. Poi anche l’influenza familiare ha giocato un ruolo decisivo.
Il momento più difficile e l’emozione più grande che hai provato sul palco finora?
Ogni volta, prima di una performance, provo delle emozioni molto forti. Una sana ansia che mi aiuta a trasmettere al pubblico nel modo migliore quello che sento. Il momento più difficile è stato quello degli esordi quando ancora non riuscivo a controllare le mie paure e temevo il giudizio altrui.
Un tuo consiglio ai giovani che vogliono approcciare alla tua professione e al mondo dello spettacolo in genere?
Non voglio essere presuntuosa nel dispensare consigli, ma credo che la cosa più importante, e mai scontata da ribadire, è quella di studiare tanto, di informarsi sul percorso da costruire e di affiancarsi a professionisti seri. Lavorare duro per qualcosa che si ama, cancella ogni sacrificio.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Progettare in questo momento storico non è facile. Probabilmente i teatri saranno gli ultimi ad uscire dalle restrizioni causate dalla pandemia. Anche se dopo un primo momento di sconforto e di incredulità nel mondo del teatro, queste sensazioni sono state subito sostituite da un grande attivismo online, con decine di progetti, lanciati fin dai primi giorni del lockdown. Ma, dopo quasi un anno, questo non basta più. Il danno economico è stato enorme per tutta la categoria. Per quanto mi riguarda, invece, sono proiettata verso il teatro operistico. Ho fatto da poco un’audizione al teatro Verdi di Pisa che è andata molto bene, e ho in programmazione uno spettacolo della Turandot a Taranto.
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