INTERVISTA A GIANFRANCO CALIENDO
LA VOCE DEL GIARDINO DEI SEMPLICI RACCONTA DEGLI ANNI ’70/’80 AL VOMERO,
I primi anni di Gianfranco sono inevitabilmente legati al gruppo “Il Giardino dei Semplici”, il famoso gruppo musicale nato al Vomero a metà degli anni ’70. In principio la formazione esordisce con il nome di “Alti e Bassi” ed è composta oltre che da Gianfranco Caliendo, da Gianni Averardi, Andrea Arcella e Luciano Liguori. Successivamente, grazie alla guida di Totò Savio e Giancarlo Bigazzi ( i famosissimi Squallor e autori di grandissimi successi) si trasforma in “ il Giradino dei Semplici”, di cui Gianfranco, voce solista del gruppo, fa parte fino al 2012, ben 38 anni, interpretando canzoni di successo come “Miele”, (quale ragazzo di quegli anni non la ricorda?) che è stata un tormentone ed ha scalato le classifiche nazionali. Dal 2012 Gianfranco Caliendo ha continuato a cantare, a produrre altri artisti con la sua etichetta discografica e ad insegnare presso le sue scuola di musica. Con lui ripercorriamo la sua carriera che almeno nella prima parte è fortemente legata al territorio del Vomero.
Come nasce il Giardino dei Semplici?
“Il gruppo nasce dal mio incontro con Gianni Averardi in un negozio di musica di via Mario Fiore, il negozio Elettromusical di Arnaldo Assanti. Fu Arnaldo a chiamarmi e a farmi conoscere Gianni, poi successivamente si unirono anche Andrea e Luciano. In effetti abbiamo cominciato con il nome di“Alti e Bassi” esibendoci dal vivo in via Merliani al Pentothal, che all’epoca era un locale dove si faceva musica dal vivo e cabaret.
Al Pentothal ha suonato Pino Daniele che faceva le prove con Napoli Centrale, e si sono esibiti la Smorfia, con Massimo Troisi e i Tre Tre di cui all’epoca faceva parte Peppe Vessicchio. Ancora prima di noi al Vomero erano nati gli “Osanna” di Lino Vairetti. Un altro locale in via Mario Ruta, zona Stadio Collana, “Hit Parade”, ospitava le prove di altri gruppi emergenti come quello di Enzo Avitabile e Piero Gallo”
Il Vomero è stato una fucina musicale?
“Il Vomero ha dato molto musicalmente negli anni 70. C’era un grande fermento e da questa realtà sono usciti tanti artisti di talento. Anche se pensiamo al passato ci sono artisti della canzone antica napoletana che erano proprio del quartiere, come Murolo, i fratelli De Curtis, gli autori di “Torna a Surriento” che abitavano in via Luca Giordano, poi Rodolfo Falvo, con “Dicitencello vuje”. Non da ultimo, mio zio, Eduardo Caliendo, famoso chitarrista classico ed insegnante al Conservatorio che in via Aniello Falcone insegnava chitarra classica. Dalla sua scuola di musica sono passati tanti artisti, famosi ancora oggi, come i fratelli Bennato. Mio zio mi avrebbe voluto chitarrista classico ma io preferivo gli Zeppelin e i Deep Purple ed ho abbandonato presto la chitarra classica per dedicarmi a quella elettrica”.
Dopo il GDS come è proseguita la tua carriera
“ In realtà ancora prima della mia uscita dal gruppo mi sono interessato all’insegnamento del canto moderno, in quanto mi sono accorto di una grave assenza di scuole di questo tipo. Infatti in Campania esisteva solo la scuola di canto lirico a Napoli. Perciò mi fregio di essere stato un pioniere con l’apertura di una prima scuola di canto moderno a Castellammare. Non c’erano nemmeno pubblicazioni sulla tecnica di canto moderno così nel 2005 ho scritto un libro per l’insegnamento del canto moderno ed ho ricevuto i complimenti da tantissimi insegnanti di musica che prima dell’edizione navigavano a vista. Oggi ho tre scuole in Campania( (Accademia Caliendo), in cui insegno a cantare ed ogni anno preparo saggi di fine corso curati nel dettaglio come se fossero veri e propri spettacoli Rai. La musica continua a far la parte del leone nella mia vita. Oggi canto con la mia compagna, Flora Contento, che è autrice di molti pezzi raffinati e con la “Miele Band”. Nei prossimi giorni uscirà anche il mio libro dal titolo “Memorie di un Capellone” che raccoglie la mia biografia e gli episodi più interessanti della mia carriera artistica”.
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.