“Informare per conoscere la donazione e il trapianto” Creare un nuovo albo dei donatori
Il Questore De Iesu: importante adottare un metodo digitale
La V Municipalità e l’A.I.D.O. in campo per la donazione e il trapianto.
“Donare è vita”. Questo lo slogan che ha caratterizzato l’appuntamento vomerese della seconda edizione di Partenope Dona “Informare per conoscere la donazione e il trapianto”, iniziativa promossa dalla V Municipalità e dall’A.I.D.O. (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule). Tra i relatori presenti alla Biblioteca “Benedetto Croce” di via De Mura, anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Maurizio Bianco, e il Questore di Napoli, Antonio De Iesu che esordisce mostrando con fierezza la propria tessera di donatore. “L’ho sottoscritta e firmata con grande convinzione e consapevolezza. Bisogna lavorare molto per sensibilizzare le persone. Dare il proprio consenso ai trapianti d’organo consente di trasformare la tragicità di alcuni eventi della vita, in opportunità per qualcun altro di salvare la propria ”. Sulle motivazioni per le quali questo argomento resta un tabù in molte famiglie De Iesu ha le idee chiare. “Se ne parla poco. Una delle ragioni che ha rallentato la comprensione di questo processo è una posizione timida della Chiesa su questo tema. Apprendo con piacere che, a Napoli, il Cardinale Sepe si stia impegnando in una inversione di rotta in questo senso. Altro passo importante è la metodologia digitale che potrebbe consentire di avere una grande banca dati. L’idea di far passare tutto per i comuni può essere fondamentale”. Grande forza emotiva nell’intervento della vicepresidente AIDO Maria Rosaria Gallo. “Io per prima sono stata una donna che ha avuto la fortuna di ricevere un organo a causa di una grave patologia renale per la quale ero entrata in dialisi a 12 anni. In quel momento ho capito che la mia vita dipendeva dalla scelta di un’altra persona. Ho atteso otto lunghi anni con la paura di morire. Non vivevo, sopravvivevo. Poi finalmente arriva la chiamata. Sono riuscita ad avere anche il mio primo figlio al quale ho dato il nome del mio donatore. Se sono qui è perché qualcuno ha detto sì”. Nel corso dell’incontro, moderato dal consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Luca Zanchini, sono intervenuti anche l’anestesista del Cardarelli, Elio Bonagura e il dirigente medico del Centro Regionale Trapianti, Vincenzo Del Giudice.
Chiara anche la proposta del padroni di casa, il presidente della V Municipalità, Paolo De Luca: “E’ fondamentale abbattere il muro della disinformazione e della non conoscenza per trasformare le dichiarazioni di diniego in consenso esplicito alla donazione. Troppe sono le volte in cui si potrebbe salvare una vita umana con un gesto di generosità, ma ciò non accade. Questo si verifica perché, senza una dichiarazione preventiva, i cari del possibile donatore si trovano costretti a dover prendere decisioni delicate in momenti drammatici. Sarebbe preferibile, invece, che tali scelte fossero prese in condizioni di assoluta normalità”. E qui scatta la sinergia con la riflessione del Questore De Iesu. “Il Comune può svolgere un ruolo attivo determinante nella creazione di una banca dati telematica delle donazioni. Ci sono tutte le condizioni per farlo”. Una speranza per migliaia di cittadini in attesa di trapianto.
Francesco Licastro
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