IL VACCHIANO ED ANTIGNANO
Nella zona del Vomero che va approssimativamente da via Sergio Abate, via Marcello Casale de Bustis, via Tino da Camaino e piazza degli Artisti è ubicato un mercatino rionale comunale coperto, che esternamente occupa praticamente tutte le stradine adiacenti . Ma in maniera “anomala” questo mercatino si estende anche nelle via Annella di Massimo, via Recco, Largo Antignano.
Proviamo a capire perchè la zona di Antignano pullula di bancarelle di varie mercanzie.
Tutti noi sappiamo che in via Annella di Massimo vi è quella che era la Villa del Pontano e Villa Rosalba. Che secondo alcune fonti fu proprietà di Antonio Beccadelli scrittore originario di Palermo noto anche come il “Panormita” che fondò l’Accademia Pontaniana (prima Accademia Antoniana, in seguito ribattezzata Pontaniana in onore dell’umanista Giovanni Pontano). Antonio Vacchiano, commerciante di Toledo, decise di trasferire i suoi depositi delle mercanzie ad Antignano. Per ogni deposito c’era un appartamento a disposizione dei coloni che lavoravano la terra per conto suo.
Escudendo il fabbricato del Dazio,con il tempo, il Vacchiano acquisì al suo patrimonio molti edifici, e si occupò della costruzione di una Cappella gentilizia detta “cappella Vacchiano” dove oggi sorge la Basilica di San Gennaro.
Nel complesso per questo tipo di impostazione il Vacchiano dette una fisionamia diversa alla zona rispetto a quella descritta quando nella zona era abitata dal Pontano e Beccarelli (amena,tranqulla dove ci si poteva ritrempare il corpo elo spirito). Alla morte di don Antonio Vacchiano, avvenuta nel Gennaio del 1823, i suoi eredi subentrarono nella gestione, oltre che degli interessi immobiliari e fondiari, dell’attività commerciale paterna e il successivo frazionamento delle proprietà rende la fisionomia della zona simile a quella odierna.
In conclusione dobbiamo all’ intraprendenza di Antonio Vacchiano l’aspetto di Antignano oggi.
Claudio Romano
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