Il ricordo del grande regista: Ettore Scola al diana
Il 19 gennaio 2017 ricorre il primo anniversario della morte di Ettore Scola, grande regista e sceneggiatore, diventato un’icona del cinema italiano. Per omaggiare il regista scomparso, sarà in scena al Teatro Diana dall’11 al 22 gennaio “Una giornata particolare”, uno dei suoi capolavori cinematografici. Ettore Scola scomparso il 19 gennaio 2016 a Roma, in un reparto di cardiochirurgia dove era ricoverato, nacque a Trevico (AV) il 10 maggio 1931 ma poco dopo la nascita si trasferì a Roma con la famiglia. Già dall’adolescenza manifestò le sue doti artistiche: ad appena 15 anni cominciò a disegnare vignette che portava alle riviste umoristiche “Il travaso delle idee” e “Marc’Aurelio”. All’inizio degli anni ’50 esordì come sceneggiatore di commedie italiane e lavorò spesso in coppia con Ruggero Maccari. Collaborava anche nella scrittura di testi per radio e tv. La svolta arrivò nel 1964 con il suo esordio in regia, ma il vero successo fu segnato quattro anni dopo dal film da lui diretto “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier. Durante la sua carriera vinse sei David di Donatello ed ebbe quattro nomination al Premio Oscar per il miglior film straniero: nel 1977 per “Una giornata particolare”, nel 1978 per “I nuovi mostri”, nel 1983 per “Ballando ballando” e nel 1987 per “La famiglia”. Il film “Una giornata particolare”, che vede per protagonisti due straordinari Sophia Loren e Marcello Mastroianni, venne presentato al 30° Festival di Cannes, ottenendo vari riconoscimenti internazionali. Dall’11 al 22 gennaio una versione teatrale di “Una giornata particolare” sarà in scena al Teatro Diana per la regia di Nora Venturini e l’adattamento di Gigliola Fantoni con protagonisti Giulio Scarpati e Valeria Solarino. La storia si svolge il 6 maggio 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un edificio popolare Antonietta, moglie e madre di sei figli, sveglia la famiglia di buonora e aiuta tutti a prepararsi per il grande evento: la parata per l’arrivo del Führer. Donna di poca cultura e sottomessa nel ruolo di moglie, Antonietta si lascia scappare il pappagallo di famiglia che va a posarsi su di un davanzale dell’appartamento di fronte. Così incontra Gabriele, dirimpettaio colto e affascinante, con il quale trascorrerà l’intera giornata. I due non sanno, però, che da questa giornata verranno profondamente segnati. Lei, succube e sensibile al fascino di un uomo come Mussolini, scopre in Gabriele un nuovo modo di stare con un uomo e inizia a credere in se stessa e nella possibilità di un cambiamento e di una crescita culturale, arrivando perfino a mettere in discussione il regime fascista a cui è tanto devota. Lui, invece, che pensava al suicidio, viene “salvato” da Antonietta e con lei riscopre il sorriso, il gioco e la possibilità di essere davvero se stesso: le confessa di essere omosessuale, motivo per cui è stato licenziato dalla radio in cui lavorava. Si tratta di due realtà molto lontane tra loro che senza volerlo si intrecciano, mescolandosi inevitabilmente per creare qualcosa di nuovo. Antonietta e Gabriele sono due anime sole, ingabbiate nelle loro condizioni asfissianti dalle quali non riescono ad emergere. Entrambi scoprono il piacere di venire allo scoperto dopo una vita intera passata a nascondersi. “Una giornata particolare” è un’opera intensa e profonda che, per quanto ambientata all’epoca del regime fascista, fa riflettere sulle condizioni di insoddisfazione a cui bisogna sottostare, sottolineando di contro quanto sia invece fondamentale sentirsi liberi di essere se stessi.
Claudia Buonfanti
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