Il respiro della pittura europea nelle tele di Luca Giordano
Il padre Antonio era pittore e, a differenza di molti artisti del tempo, viaggiava con frequenza tra Napoli, Roma, Firenze e Madrid. Luca si forma in questo clima aperto alle più varie esperienze. Pittore coltissimo, conosceva tutta la pittura del suo tempo e in particolare quella rinascimentale ed era in grado di rifare artisti come Rubens e Rembrandt. Come ha scritto G.Carlo Argan “Troppo spesso e’ stato sottovalutato per l’enorme abbondanza e la qualità ineguale della sua opera” Ne è prova il fatto che spesso attingeva a modelli del passato come Raffaello, i Carracci, Lanfranco e Pietro da Cortona. Le sue tele ci mostrano così una sintesi tra il barocco romano e una colorazione d’impronta veneta. Un’altra sua dote va ricercata nella spazialità infinita, che caratterizza la sua pittura. Si pensi al bellissimo affresco nella Certosa di San Martino a Napoli dove nella cupola è rappresentato il biblico trionfo di Giuditta in un’atmosfera quasi fiabesca (1703-1704) Un affresco che si può considerare la sintesi di tutta la sua sapienza pittorica. A ragion veduta Luca Giordano è presente nei più grandi musei del mondo e questo costituisce un vanto per la Scuola napoletana del 600. Anche se la sua rivalutazione, come spesso accade, è avvenuta piuttosto tardi. Durante le varie fasi della sua attività Giordano ha esercitato una vasta influenza non solo sulla contemporanea pittura napoletana, ma anche su quella fiorentina e veneziana. Le ultime sue opere manifestano il passaggio dalla magniloquenza del tardo barocco alla levità del rococò, che terrà cattedra lungo tutto il Settecento. Una bellissima strada che attraversa il Vomero e quasi lo divide in due parti, è stata dedicata a Luca Giordano. I napoletani lo ricordano come Luca fa presto per la rapidità con la quale realizzava le sue opere. Una capacità esecutiva che ha consentito all’artista di rispondere alle frequenti richieste dalle chiese napoletane per ottenere qualche sua opera. Napoli, città non sempre attenta al valore dei suoi geni, questa volta ha reso pieno omaggio a Luca Giordano con una delle sue più belle strade.
di Camilla Mazzella
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