IL PRIMO ALBERGHIERO AL VOMERO. ECCO IL PROGETTO DELLA PRESIDE COLOMBAI
Sogno e innovazione. Due parole dì importanza cruciale per la nostra storia, legate da un profondo legame di causa ed effetto. Come nel caso dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Giustino Fortunato, in cui verrà attivato il primo corso di studi in Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera. La nostra rivista ha incontrato la Dirigente Scolastica Prof.ssa Fiorella Colombai, esponente di una famiglia da sempre attenta ai bisogni e alle problematiche del territorio.
Quando si avvererà il sogno?
Il prossimo 1 settembre. È stata una bella lotta, passata attraverso molti step: dalla Provincia alla Regione, attraverso l’ufficio scolastico regionale. Ma era qualcosa di necessario.
C’è un’esigenza molto sentita?
Sì. Al Vomero manca un alberghiero e molte famiglie lo richiedevano. Per questo motivo c’è stato un boom di iscritti al primo anno: circa 120 studenti, più 22 portatori di handicap che sono davvero tanti, molti più di quanti me ne aspettassi. L’idea era, infatti, quella di partire con 3 classi, ma ce ne saranno almeno 5, che poi è lo stesso numero su cui si attestano altri istituti già avviati e consolidati. Si andrà a coprire non solo il Vomero, ma una fascia che arriverà quasi fino a Fuorigrotta. Perciò dico che è stato come realizzare un sogno.
Quali sono le sfide che affronterà l’Istituto? Dal punto di vista delle infrastrutture e della logistica ci saranno grossi sconvolgimenti?
Ci dovranno essere. Un primo sopralluogo da parte della Provincia è stato già effettuato, e un altro seguirà a breve. Benché le attività laboratoriali non inizino con l’anno scolastico, mi sono ripromessa di dotare l’istituto di cucine e laboratori entro due o tre mesi. È una sfida personale: voglio partire con le cucine già pronte, ce la sto mettendo tutta.
Qual è il legame col territorio?
Siamo molto presenti con eventi e manifestazioni. Gli studenti apprezzano queste occasioni e io cerco di tenerli impegnati al massimo. Un po’ per la mia sensibilità a certe problematiche e un po’ perché sono stata fortunata, sono riuscita a chiudere accordi di una certa importanza per stage in agenzie di viaggio e studi di commercialisti, nonché presso aziende prestigiose come Coin o Carpisa. Ho cercato di trasmettere lo stesso spirito di innovazione che portò alla creazione del primo liceo musicale a Napoli, all’Istituto Margherita di Savoia.
Qual è la sua filosofia?
Dare a tutti la possibilità di “condividere” la scuola. Non voglio che gli studenti vengano qui col mal di pancia, ma, al contrario, che ci sia un senso di comunità; la scuola, infatti, appartiene anche a loro. Sono contenta di essere riuscita a creare un regime di equilibrio e di armonia tra le varie parti, cercando di educare i ragazzi al rispetto delle regole fondamentali del vivere civile. L’idea è quella di instaurare un dialogo costante ed essere sempre loro vicina: in questo mi sento molto mamma.
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