L’emblema che ha caratterizzato da secoli, l’immagine di Napoli nel mondo, è stato malinconicamente abbattuto, probabilmente, perché, dall’alto dei suoi maestosi anni, si è lasciato andare, irreversibilmente malato. Questo, nel 1978, quando la clamorosa notizia fece il giro del mondo. Demolito il 28 luglio 1978, in una atmosfera irreale, spettatori increduli assistettero nel coro di unanime cordoglio, alla crudele esecuzione dello storico albero interprete di storia e di romantiche testimonianze. Chi scrive fu presente, tristemente sconcertato per quello che   rappresentò parvenza sentimentale di Partenope dalla particolare scenografia d’immagine spedita ovunque. Raccolti pezzi di corteccia, quale patetica reliquia, ne feci dono a quanti con commozione gradirono custodirne il ricordo. Nel 1996, dopo accorati solleciti, gli ambientalisti, con il consenso di autorità presenti, posero a dimora un giovane pino sullo stesso luogo, quale continuatore romantico di un memorabile passato del nobile antenato. 

Mimmo Piscopo

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