Il grande e pensoso Dante di Tito Angelini
Una tappa d’obbligo per i turisti e vero orgoglio per la città è San Martino, un terrazzo di straordinaria magia su Napoli. Basti pensare che due grandi musei sono quasi affiancati l’uno all’altro, sia pure con architetture diverse, ma entrambi ricchi di tesori d’arte e di storia. A rendere ancora più suggestivo questo luogo è il panorama sul tessuto urbano, tagliato dalla famosa Spaccanapoli. Giovanni Agnelli, in un’intervista, lo definì “ ineguagliabile per bellezza” ai tanti luoghi del mondo da lui visitati. Eppure: quasi nessun napoletano indica il luogo con il nome che porta: quello del grande scultore Tito Angelini a cui è intitolata la strada che porta appunto al piazzale di San Martino. Anche i vomeresi sembra abbiano dimenticato questo illustre artista che, nato nel 1806 a Napoli, dopo aver molto viaggiato, si stabilì nella sua città, dove coprì il ruolo di docente di scultura e direttore della scuola di disegno. Sono veramente pochi gli artisti che possono essere giudicati da una sola opera: tra questi vi è Tito Angelini con la sua imponente scultura dedicata a Dante Alighieri nella omonima piazza e alla quale collaboro’ anche Tommaso Solari junior. Molti sono i pregi che rendono grande questa opera . A cominciare dal rapporto tra la dimensione della scultura e il contesto della grande piazza in cui ha trovato posto. Si aggiunga che la scelta del marmo bianco di Carrara, tanto caro a Michelangelo, e la felice intuizione di armonizzare il basamento con l’opera in modo che non risulti invadente, rendono particolarmente importante la scultura. A ragion veduta Tito Angelini ne affido’ la realizzazione all’architetto napoletano Gherardo Rega. Ma al di là della perizia con la quale Angelini ha ritratto il sommo poeta, va considerato il lungo e sofferto cursus che ha accompagnato il progetto per un’opera così importante. Ed è questo a suggerire che la scultura non va ammirata con superficialità ma va studiata in tutti i suoi particolari per goderne appieno sia la bellezza che il profondo significato. La linea della scultura è quanto mai elegante e moderna per l’ essenzialità dei suoi caratteri. L’espressione che l’artista ha dato al volto di Dante è quella di un grande pensatore, la posizione delle braccia e delle mani si armonizza perfettamente con il volto per cui l’opera assomma in se’ i caratteri dell’uomo e del poeta. Insomma c’è in questa rappresentazione tutto il mondo della Divina Commedia, fino allo smarrimento davanti all’ingresso del Paradiso. Ho detto che il pregio di uno scultore si può vedere da una sola scultura. Ovviamente sono diverse le opere realizzate da Tito Angelini che meritano attenzione e studio. Si pensi alla statua di Sant’Ambrogio, nella chiesa di San Francesco di Paola, commissionatagli dal re Ferdinando nonché alla tomba di Lucia Migliaccio ( moglie morganatica) nella chiesa di San Ferdinando.
Camilla Mazzella
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