Il giardino della speranza

Area verde Cortese: esempio di impegno civico
“C’è un grande prato verde, dove nascono speranze…Quello è il grande prato dell’amore”. Parafrasando la nota canzone di Gianni Morandi, ”Un mondo d’amore”, potremmo dire che, nel cuore della V Municipalità, c’è uno luogo (un giardino e per la verità neanche troppo grande) dove, però, i bambini sono accolti con amore. E la “notizia” è che i giardinetti della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” sono gestiti da volontari. Laddove gli spazi pubblici vengono attenzionati per vicende di degrado e di abbandono, l’area verde di via Edgardo Cortese, al contrario, è un esempio di impegno civico e cittadinanza responsabile. E questo grazie, in particolare, a Giacomo Della Guardia ed a Ciro Cipollaro che, con la loro tenacia, garantiscono ordine e cura dell’area. Ci spiega il sig. Cipollaro: “I giardini sono stati inaugurati il 10 dicembre del 2008 (la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU, a cui è stata intestata l’area, è stata approvata il 10 dicembre 1948) grazie all’interessamento dell’ex Assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Gennaro Nasti, il quale ci conferma: ”Si è trattata di una sinergia tra Comune, cittadini e un team di laureandi e laureati della Facoltà di Architettura guidati dal dottor Mario Losasso. Con i fondi comunali il giardino, allora in stato di degrado, è stato riqualificato e, in seguito ad una petizione di cittadini, recintato. È stato poi individuato un affidatario per l’apertura e chiusura della struttura (dalle 9 alle 19)”. Ma questo spazio esprime, soprattutto, lo spirito di partecipazione delle persone. È evidente il contributo della cittadinanza, che continua a donare giocattoli in disuso: un parco giochi che conta una trentina di cavallucci a dondolo, biciclette, monopattini, macchine, tricicli, tavolini, un castello, altalene da terrazzo, a disposizione di tutti bambini, revisionati dal signor Cipollaro che, grazie ad una sorta di officina, presente nella struttura, ripara i giocattoli in tempo reale e insegna, con l’esempio, l’importanza del riuso.
A proposito di riciclo è anche interessante una raffigurazione del golfo di Napoli, realizzata da un gruppo di bambini, ci spiega Cipollaro, con tappi di bottiglia durante un laboratorio di riciclaggio creativo. Nel parco meritano attenzione anche gli alberi e un piccolo spazio dedicato agli animali: una voliera e una vaschetta con pesci rossi. Gli affidatari del giardino curano anche la tematizzazione dell’area, che viene addobbata in base alle stagioni o alle festività. In questa piccola oasi di pace “non mancano le difficoltà – ci spiega il signor Cipollaro -, ad esempio qualche condomino del palazzo, che affaccia sul giardino, si lamenta del vociare dei bambini, oppure è difficile reperire energia elettrica visto che, in mancanza di pericolosi fili elettrici, utilizziamo pile ricaricate tramite un pannello solare e batterie delle macchine”, un sistema di trasformazione energetica più semplice da guardare in opera che da descrivere. Proprio come gli affidatari del giardino che, con la loro forte determinazione hanno reso giardini degradati un luogo della speranza.
Giampaola Costabile
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