Il brusco risveglio
Le perplessità per un mercato non spumeggiante erano state attutite dalla presenza di Ancelotti. E le prime due giornate, andate oltre le aspettative, hanno lasciato un’ottima impressione: tanti rischi, ma anche una squadra capace di reagire, con qualità e con una varietà offensiva che può, e deve, essere una risorsa fondamentale. Lazio e Milan sconfitte in maniera perentoria, anche se soffrendo. Poi, però, è arrivata la doccia gelata. La trasferta nella martoriata Genova in casa di una pur temibile Sampdoria. Il Napoli si è sciolto mostrando palesi lacune nell’approccio alla partita, ma stavolta senza riuscire a ribaltare il risultato. La reazione veemente c’è stata. Soprattutto grazie all’ ingresso di Ounas e Mertens al posto di un volenteroso, ma arruffone Verdi e di uno spento Insigne. Ma stavolta il pallone in porta non è proprio voluto entrare e una magia dell’ex Quagliarella (che gol!) ha tagliato le gambe alla possibile rimonta. Se ci mettiamo un sorteggio del girone di Champions League molto difficile, non si respira aria serena nello spogliatoio azzurro. Ma la squadra ha già mostrato carattere, ha già fatto vedere di poter cambiare pelle per trovare soluzioni alternative e ha già mostrato una rosa più ampia e competitiva.
Quindi lavorare a testa bassa per rialzarsi immediatamente, giocarsi le proprie carte in Europa senza paura e riprendere il cammino in serie A. Il calendario iniziale, infatti, non è stato di sicuro semplice per il Napoli. Qualche partita più abbordabile e una maggiore assimilazione del credo calcistico di Ancelotti, che in alcuni frangenti somiglia un po’ a quello di Benitez, regalano un velato ottimismo. Dopo la sosta per la nazionale ci sarà la giovane Fiorentina al San Paolo e poi l’esordio in Europa con la Stella Rossa nel campo difficile di Belgrado. Non proprio due partite semplici, ma un bel banco di prova. Soprattutto per alcuni giocatori che devono convincere come Ospina. Il portiere colombiano, arrivato dall’Arsenal, non è riuscito ancora a dare quel che può. Le potenzialità ci sono, ma deve fare in fretta perché a breve Meret, il giovane portiere sul quale tanto ha investito De Laurentiis, sarà pronto a rientrare per dare una mano alla squadra e prendersi il posto nella porta azzurra.
G.P.
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