Il Bluff di via Giacinto Gigante
Erano stati stanziati 3 milioni di euro per rifare la strada: mai utilizzati
Sembra un paradosso. Il Comune è sempre a caccia di risorse e di nuove forme alternative per fare cassa, eppure quando i fondi arrivano da Bruxelles non è in grado di spenderli o, peggio, li impiega male. E’ lo strano caso dei tre milioni stanziati per il rifacimento delle fognature e del manto stradale del tratto che va da piazza Muzii a piazza Canneto compresa, la tanto odiata via Giacinto Gigante per intenderci. Fino a poco tempo fa piazza Canneto era un cantiere a cielo aperto, in attesa di qualche vero lavoro mai iniziato, rendendo lo scorrimento del traffico ancora più tortuoso avendo chiuso anche la rispettiva rotonda al centro dell’area. Stazionavano lì, alla mercè di tutti, recinzioni fittizie e fasce arancioni che delimitavano la zona, che insieme al parcheggio selvaggio delle automobili sui marciapiedi, rendevano la piazza impraticabile e insicura. Poi tutto è scomparso (non le automobili) e piazza Canneto è tornata ad avere le sue vecchie sembianze. Ma andiamo con ordine. Nel duemiladieci il Comune di Napoli aveva stanziato più di tre milioni di euro per i lavori di realizzazione di un manufatto fognario lungo via Giacinto Gigante, da piazza Muzii a piazza Canneto e il rifacimento, tanto agognato, della strada stessa grazie al finanziamento ottenuto dall’Europa. Dopo due anni a vincere fu la General Costruzioni S.r.l., impresa ausiliaria della Santa Chiara S.r.l. ; quindi nel duemilaquindici l’assessore Calabrese con una bella nota sul sito del Comune ufficializzava con convinzione: “entro fine giugno inizieranno i lavori”. L’azienda aggiudicatrice , avendo presentato tutta la giusta documentazione, iniziava a fare di piazza Canneto il proprio fortino da cui partire, ma poco dopo si vide costretta a interrompere il tutto poiché la Prefettura la riteneva non idonea per i parametri dell’Antimafia. A questo punto inizia un iter burocratico infinito, fra chiacchiere, processi e tempo che passa: nel frattempo i fondi europei sono tornati al mittente, visto che dovevano essere utilizzati entro dicembre dello stesso anno. L’azienda è uscita vincitrice nel processo dinanzi al TAR, sopperendo però in secondo grado. Così tre milioni di euro dell’Europa sono andati al vento, le casse comunali continuano a vertere in uno stato precario e la strada più imbarazzante, forse, di tutta la città di Napoli rimane al suo posto, senza essere toccata. Peccato perchè si poteva finalmente mettere in sicurezza il collettore fognario e tutta la pavimentazione, sostituendo i cubetti di porfido con una manto liscio in asfalto e rendendo la strada priva dei vari dossi e dei numerosi avvallamenti che regnano sovrani nella strada. Ma il presidente della V Municipalità, Paolo De Luca, non demorde: “via Giacinto Gigante deve essere immediatamente messa a nuovo, così come tutta la rete fognaria. Abbiamo ricevuto anche tantissime lamentele, dagli autisti che percorrono ogni giorno questa strada agli inquilini che abitano nelle vicinanze. Abbiamo chiesto alla società Tangenziale di Napoli di contribuire alla spesa dei lavori perché è un tratto di strada in cui confluiscono più di duemila automobili quotidianamente per via dell’imbocco di via Marino e Cotronei. Siamo speranzosi di poter iniziare il prima possibile.” Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire.
Francesco Li Volti
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