Il bluff delle multe per la pupù dei cani
Se è vero che avere una coscienza pulita significa avere una cattiva memoria, allora quelli del Comune di Napoli hanno una pessima memoria. Chissà se qualcuno di loro è in grado di spiegare che fine ha fatto il progetto del Comune di Napoli sulla repressione del fenomeno degli escrementi in strada attraverso il controllo sulle feci dei cani. Nessuno lo sa. Anzi, è chiaro a tutti che l’idea, nata due anni fa, è tramontata sul nascere. Nonostante avesse riscosso un buon successo ed avesse portato migliaia di vomeresi a far fare le analisi del sangue ai loro amici a quattro zampe.
Facciamo un passo indietro. Era il mese di gennaio del 2014, due anni fa ormai, quando entrò in vigore l’ordinanza contro chi imbratta la città con le deiezioni canine. Il Comune impose a tutti i proprietari di cani residenti al Vomero e all’Arenella di far registrare il Dna dei loro cani, provvedendo a portarli a tirare il sangue in modo da creare una banca dati. Un archivio che, poi, sarebbe dovuto essere consultato dai vigili urbani attraverso un test sulle feci trovate in strada. Grazie al test, si sarebbe potuto risalire all’identità del cane e quindi alla sanzione del proprietario dell’animale per non averli rimossi ed aver sporcato la città. Bene. Detto e fatto? Macché. L’ordinanza sindacale portò ad un paio di blitz in zona collinare e poi a nulla più. Funzionari di Polizia municipale ed Asl effettuarono dei controlli in strada, identificando 45 proprietari di cani e sanzionandone 3 per mancata raccolta delle deiezioni. Inoltre, furono multati anche 5 proprietari di animali privi di iscrizione all’anagrafe canina. Peccato, però, che quelle prime multe sono state anche le ultime. Infatti, dopo i primi appostamenti per sanzionare coloro che non alzavano dal marciapiede le feci dei cani, non è stato fatto più nulla in merito ed il risultato è che, oggi più di prima, le strade della città, Vomero in testa, sono piene di escrementi dei cani.
Certo: la colpa non è del Comune ma dell’inciviltà delle persone. Un’inciviltà che viene denunciata in questi giorni dai residenti di Vomero e Arenella in più zone: da via Piscicelli a via Verrotti, da via San Gennaro ad Antignano a via Cilea. Segno che uno strumento per frenare gli incivili servirebbe e quello delle multe poteva funzionare come deterrente e scoraggiare i più incalliti. Anche perché, ormai, la banca dati dei cani è stata creata e quindi tanto vale sfruttarla e continuare a sanzionare chi sporca la città. Controlli che servirebbero ora più che mai, visto che in queste settimane la zona vomerese,così come tutta Napoli, è letteralmente invasa dai turisti e non sta facendo una bella figura in quanto a pulizia delle strade. Spesso si sentono napoletani che difendono con orgoglio ammirevole la propria città e che rivendicano la grandezza del popolo partenopeo rivisitando libri di storie e rivendicando il ruolo di capitale della cultura europea che Napoli ha detenuto con merito in passato. Bene. Tutto giusto. Ma se c’è una cosa utile che possono fare oggi i napoletani per difendere la città non è scavare nel passato ma lavorare per il futuro, darsi una mossa per costruire un’immagine di una città civile e pulita. L’impegno comune per una città più pulita dovrebbe muoversi sotto il motto “Buttiamo le mani”, come si dice da queste parti, e dovrebbe spingere chi non lo fa ancora a buttare anche gli escrementi del proprio cane negli appositi contenitori della spazzatura. Perché è bene chiarire che se i marciapiedi che calpestiamo ogni giorno sono sporchi non è colpa degli altri o di quelli che hanno pregiudizi su Napoli e neppure di quelli che allo stadio inneggiano al Vesuvio o del Governo che non stanzia fondi per il Sud. La colpa è nostra, ovvero di quei napoletani che non rimuovono i bisogni degli animali a tal punto da avere alcune strade del Vomero costantemente infestate da cattivi odori provenienti da escrementi canini. Insomma, è arrivato il momento di smetterla di dare solo la colpa agli altri producendo un inutile e dannoso vittimismo collettivo: ognuno può e deve fare la sua parte se vogliamo che la nostra città rifiorisca e sia apprezzata da tutti così come la amiamo noi nonostante i suoi problemi. Perché? Perché è la città più bella del mondo e non può essere abitata da cittadini che la sporcano con la cacca dei loro cani. Quando il vostro cane fa la “pupù”, non abbiate la memoria corta come quelli del Comune di Napoli: ricordatevi di usare la paletta!
Alessandro Migliaccio
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