I “Gratta e vinci” buttati via? Valgono 200 euro a settimana
Una caratteristica che da sempre ha distinto i napoletani nel mondo, è l’innata capacità d’ingegnarsi nei lavori più disparati. “L’arte di arrangiarsi” sembra essere diventata, per i meno fortunati, la sola alternativa per fronteggiare la crisi e la conseguente carenza di posti di lavoro. Così dalle situazioni più disparate, e parliamoci chiaro anche più bizzarre, c’è chi riesce a trarne profitto inventandosi nuove forme di lavoro. Esempio lampante di quanto appena detto è la figura del raccoglitore di gratta e vinci.
Da qualche anno infatti, tra le tabaccherie di vomero ed arenella, si aggirano dei curiosi personaggi. Questi con estrema discrezione ricercano in terra o nella spazzatura i tagliandini usati del “Gratta e Vinci”. Una pratica apparentemente strana, che però nasconde un vero e proprio studio. Statisticamente parlando infatti, i maggiori consumatori di questo tipo di lotteria, sono persone le anziane. Spesso distratte o con difficoltà nel comprendere le regole del gioco, non sempre riescono a distinguere se il proprio biglietto sia vincente o meno. Quindi, partendo da questo presupposto, c’è chi ha capito che raccogliendo dai cestini dell’immondizia questi bigliettini già grattati, riuscirà molto probabilmente a trovare qualche grattino non riscosso.
Ed ecco che dal gioco compulsivo e distratto di alcune persone, è nata una nuova forma di lavoro non tassata e totalmente indipendente.
Incuriositi da questa bizzarra attività abbiamo avvicinato alcuni di loro, durante un giro di raccolta, per ottenere maggiori informazioni.
In base a quanto ci è stato raccontato, si deduce che non si tratta di raccolte sporadiche, bensì di una vera e propria routine lavorativa. Un percorso prestabilito, che abbraccia la maggior parte delle tabaccherie di Napoli e provincia, ripetuto per tre volte al giorno: tarda mattinata, ora di pranzo e tardo pomeriggio. Ovviamente questo giro di raccolta viene scelto e programmato in base alle tabaccherie, vengono predilette infatti, quelle strutture maggiormente frequentate da giocatori e solitamente posizionate in quartieri popolari. I proventi di questa raccolta si aggirano intorno ai 200 euro a settimana, una cifra sicuramente non modesta e che si avvicina al compenso di un normale stagista o impiegato part-time. Un dato quest’ultimo che dovrebbe farci riflettere seriamente, circa la direzione che sta prendendo negli ultimi anni il mondo del lavoro. Possibile che per vivere si debba rovistare tra le cartacce di una tabaccheria?
Mirko Galante
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