Giotto maestro senza tempo e senza confini
di Camilla Mazzella laureata in Studi storico-artistici
Non vorrei fare un’affermazione pretenziosa. Ma credo che la municipalità del Vomero abbia riservato alla toponomastica stradale il più ricco patrimonio di artisti – pittori, scultori, letterati, poeti- che l’Italia possa vantare. Perché è qui il valore di questa scelta, a ponte tra Otto e Novecento. Il Vomero in crescita, dalla collina di Posillipo ai Camaldoli, volle dedicare le sue strade non solo agli artisti, figli della città, ma a tutti quelli nati dalle Alpi alla Sicilia. Così non sorprende l’intestazione di una via, a nord di Piazza Medaglie d’oro, a Giotto. Siamo di fronte a uno dei più grandi (se non il più grande) genio dell’arte. Ricordate Dante? “Credette Cimabue, ne la pittura, tener lo campo, e ora ha Giotto il grido”. Ma le lodi e i riconoscimenti a Giotto attraverseranno tutta la storia dell’arte. Un fenomeno non comune, perché gli orientamenti del gusto (e quelli della critica) si rinnovano spesso ad ogni generazione. Carducci e D’Annunzio – per fare qualche nome fuori dall’arte pittorica- non godono più del consenso avuto in vita. Giotto, invece, continua a sfidare i tempi e le tecniche. I suoi affreschi fanno tremare i polsi ai più esperti restauratori, perché la luce che trascorre nella sua pittura richiede interventi ultra coloristici se non si vuole alterare -ma direi violentare-la sua mano. Goethe ha definito il Vomero “un ameno e odoroso giardino”. Forse non lo è più, visto lo sviluppo edilizio che la collina ha avuto. Così il profumo dei giardini va cercato altrove. In cambio il quartiere conserva alcune identità, che non sono riscontrabili altrove. Fra queste occupa un posto a sé la scelta di aver intitolato le sue strade più belle al mondo dell’arte. Preferisco non dilungare questo mio intervento, in considerazione del fatto che la pittura di Giotto si commenta da sé, dinnanzi alle immagini. Ne è prova il fatto che nelle università straniere dove s’ insegna lingua e letteratura italiana, le lezioni su Dante e la Commedia sono sempre accompagnate dai dipinti di Giotto. I soli in grado di rappresentare la civiltà medioevale e i valori dello spirito. Di qui l’opportunità di illustrare il testo con specifiche immagini.
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