Fingere l’orgasmo. Un’esperienza ancora molto diffusa tra le donne
Quante volte vi siete ritrovate a simulare un orgasmo? E quante di queste lo avete fatto per paura di rovinare la relazione o per proteggere i sentimenti del partner? Queste sembrano essere, fondamentalmente, le motivazioni che risultano da uno studio condotto nel 2014 presso la Western University da due psicologi, Claire Salisbury e William Fischer: secondo la ricerca l’insoddisfazione delle donne è maggiore in quelle di età più giovane. Una delle cause può essere attribuita al fatto che oggi viviamo in una società fortemente condizionata dagli stereotipi: ad esempio, basta osservare come cinema e tv ci propongono l’ideale nelle scene di sesso: i partner raggiungono entrambi l’orgasmo, lo raggiungono insieme e senza nemmeno dei preliminari (addirittura qualche volta senza neanche togliersi i vestiti). La realtà, lo sappiamo tutti, è ben diversa: ci vuol tempo affinché due partner trovino quell’intesa che riesca a stimolare una donna fino a farle raggiungere l’orgasmo. Ma i messaggi mediatici sono potenti e l’idea di soddisfazione a portata di mano, di velocità può portare una donna a ritenere che, se non sperimenta l’orgasmo talmente rapidamente, l’unica soluzione che resta è quella di fingere. Ecco alcune delle tematiche dominanti emerse dalle risposte delle partecipanti: l’orgasmo femminile è “la ciliegina sulla torta” ma non è determinante per definire “di successo” un rapporto; se una donna non raggiunge l’orgasmo ne risente l’autostima dell’uomo, quindi si preoccupano di “mostrare” una adeguata eccitazione, altrimenti lui si offende; c’è la paura di essere giudicate dall’uomo e nascondono questa preoccupazione; non vogliono urtare l’ego dell’uomo e si inibiscono fino ad evitare la ricerca di altre pratiche per raggiungere l’orgasmo (secondo le più giovani, sarebbe devastante per l’autostima maschile la richiesta di far seguire al rapporto una stimolazione manuale). Insomma, alla base c’è ancora la credenza che sia l’uomo a dover essere un “amante” esperto mentre la donna deve preoccuparsi di farlo sentire “adeguato” piuttosto che esprimere la propria insoddisfazione. L’aspetto ironico è che gli stessi partecipanti uomini hanno espresso l’importanza della comunicazione reciproca delle esperienze sessuali della coppia (almeno per le coppie stabili), mostrando quindi interesse nel piacere delle loro partner e hanno affermato di sentirsi eccitati quando anche la partner lo era, non importa in che modo.
In conclusione, il modo migliore per preservare una relazione e i sentimenti dei due partner è comunicare, in maniera aperta e soprattutto onesta, piuttosto che fingere. Certo, per alcuni può essere difficile, ma alla lunga la soddisfazione sessuale ed emotiva aumenteranno.
Luca Pizzonia
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