Fernando Alfieri, foto ed emozioni
Classe 1971, Fernando Alfieri nasce al Rione Alto, Vomero. Oggi è un fotografo affermato e premiato. Ha esposto i suoi scatti al PAN, 12 ritratti inediti di noti volti del mondo della danza, dello spettacolo e dello sport e gli è stato assegnato il premio Città di Partenope sez. fotografica per il concorso “Napoli come mi piace” 2015. Fernando, come è nata la tua passione per la fotografia?
“Mi sono appassionato alla fotografia all’ età di 14 anni, quando mio padre mi regalò una minolta 7000 prima autofocus della storia e da lì non ho più smesso di fotografare”.
Cosa ti convince a scattare una foto?
“Inizio a scattare una foto quando guardando un soggetto in me nasce una emozione, come dico sempre: ”l’arte è arte solo se emoziona, se non emoziona c’è qualcosa che non va”.
Quale è il tuo soggetto preferito ?
“Nella mia carriera non c’è stato un soggetto o un tipo di fotografia che è riuscito a prendermi totalmente facendomi tralasciare altri generi fotografici. Tanti sono i generi di fotografia che mi hanno emozionato e tramite i quali sono riuscito ad emozionare; Foto per libri d’arte, ritratti a noti volti del mondo dello spettacolo, della danza, dello sport, del giornalismo, Birdwatching, foto di scena. Amo la fotografia in genere!”
Con la foto “Sogni di pace” hai ricevuto la menzione speciale della critica alla seconda edizione del premio artistico Napoli, Arte & Rivoluzione, organizzato da Daniela Wollmann; dove tra l’altro avevi vinto già la prima edizione, Cosa ti ha ispirato quello scatto?
“Quello scatto è nato dal desiderio di trasmettere il mio forte convincimento che la pace è possibile. Il tema dei due concorsi era incentrato sulle 4 giornate di Napoli, e mentre per il primo dei due concorsi ho presentato una foto realizzata in diapositiva “scugnizzi napoletani”, con la seconda partecipazione ho voluto toccare il “cuore” dei fruitori, con una foto che rappresentasse Napoli vista attraverso gli occhi di un bambino, occhi che desiderano vedere pace!”
Il Vomero di ieri e il Vomero di oggi, cosa è cambiato al Vomero secondo la tua percezione. Quali potrebbero essere le due foto che esprimono il cambiamento del nostro quartiere nel tempo?
“Il Vomero è cambiato moltissimo e in pochi anni, la trasformazione è anche “causa” dei tempi. Il caos, l’impossibilità spesso di poter abitarci per l’aumento dei prezzi. Ho frequentato l’istituto Salesiano al Vomero e ricordo anche la forte voglia di “educazione” che ci trasmettevano, oggi purtroppo si è un pò persa. Mi piace però immaginare il “Vomero” con una sola foto che possa rappresentare il passato ed il presente allo stesso modo. Sceglierei la foto di Castel Sant’ Elmo, storico monumento del Vomero bello ieri e bello oggi!”
Tu insegni fotografia, come deve essere un fotografo moderno?
“Il fotografo moderno dovrebbe riuscire a conservare il ricordo di quanto la fotografia fosse “sacrificio” fino a pochi anni fa riuscendo ad unire la tecnica del nuovo digitale. Troppe volte si confonde il “vero” fotografo con chi è fotografo solo perchè possiede una reflex”.
Cristiano De Biase
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