Dormire sì, ma quanto?
Esiste una quantità minima di tempo da dedicare al sonno oppure è valido il luogo comune che sono necessarie almeno 8/10 ore a notte?
Avete mai calcolato quanto tempo dormirete nella vostra vita? Se volessimo considerare 8 ore al giorno per almeno 50 anni, otterremmo la considerevole cifra di quasi 150.000 ore. Un terzo della nostra giornata lo passiamo a dormire, che è una funzione biologica cruciale.
Prima di tutto cerchiamo di capire perché è così importante dormire. Due sono i tipi di teorie sulla funzione del sonno. Le teorie ristorative sostengono che la veglia produca un’alterazione dell’equilibrio interno del corpo (omeostasi) e che il sonno permette il recupero. Le teorie circadiane, invece, ipotizzano che il sonno sia una funzione di inattività, emersa durante l’evoluzione della maggior parte delle specie animali, nei periodi in cui non ci si debba impegnare in attività necessarie alla sopravvivenza. Questo spiegherebbe, ad esempio, perché alcune specie animali (come gli equini) dormono per circa 2-3 ore, poiché la quantità di sonno è inversamente proporzionale al grado di vulnerabilità. Premessa quindi la necessità di dormire, cosa succede quando invece non si dorme a sufficienza?
Fondamentalmente non succede nulla di grave; aumenta la tendenza ad addormentarsi e la comparsa di microsonni (brevissimi periodi di 2-3 secondi in cui l’individuo chiude le palpebre e risponde di meno agli stimoli esterni), il bisogno di dormire aumenta proprio quando l’individuo solitamente dorme. Un luogo comune è quello che poi il sonno perduto si recupera; numerosi studi hanno dimostrato che non c’è compensazione per la perdita di sonno.
Esistono però anche i disturbi del sonno, suddivisi grossolanamente in insonnia (tutti i disturbi dell’addormentamento e del mantenimento del sonno), ipersonnia (i disturbi con eccessiva sonnolenza) e disturbi del sonno REM.
Tornando alla domanda iniziale, i dati in nostro possesso indicano che per la maggior parte delle persone sono sufficienti circa 5 ore e mezza di sonno.
Significherebbe che ognuno di noi, se prendissimo come dato standard le classiche otto ore di sonno, potrebbe avere 3 ore in più al giorno di attività (più di 20 ore a settimana).
Ma allora perché tendiamo a dormire di più? Perchè il sonno rientra tra i comportamenti che hanno alla base motivazioni biologiche (come il mangiare, il bere e il sesso) e quando essi sono liberamente disponibili, la maggior parte di noi ne fa più uso di quanto necessiti realmente per la sopravvivenza.
LUCA PIZZONIA – PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
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