Donne in…. Panchina
Il 6 dicembre la presentazione della raccolta dei disegni delle panchine delle allieve dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli presso l’omonima scuola
Ia raccolta dei bozzetti è di Maria Cristina Antonini, professoressa dell’Accademia ed è nata da un progetto approvato l’anno scorso dal Consiglio della V Municipalità. Il progetto era quello di far disegnare alcune delle panchine del Vomero, cercando di adattarle alle esigenze delle donne. Così Maria Cristina Antonini l’ha trasformato subito in un progetto per le sue alunne tutte donne, che ciascuna a suo modo “ha interpretato” la panchina. Relax, comfort, piacere, comodità. Da questi aggettivi sono venuti fuori i progetti delle panchine della 5 Municipalità. Cinzia Del Giudice, Consigliera della Municipalità 5, che ha curato la prefazione della pubblicazione afferma che “L’idea nasce l’anno scorso, dopo aver trascorso la Giornata della Violenza contro le donne a discutere, a raccontare esperienze, a come si sono affrontate le situazioni, a scambiarsi consigli e soluzioni. Perché una panchina? Ho immaginato una donna sola, che dopo aver subito l’ennesima violenza fisica o morale, sia fuggita fuori di casa a pensare a come affrontare il problema, a riflettere…. Ho immaginato una panchina fuori dal centro, un po’ in disparte, in un posto un po’ buio dove dar sfogo alle lacrime oppure ad un posto dove ti mescoli tra la gente dove ti estranei e pensi ai tuoi problemi. Ecco il messaggio che ho trasferito alla mia carissima amica artista Maria Cristina Antonini che l’ha trasformato subito in un progetto per le sue alunne tutte donne, e ciascuna a suo modo l’ha interpretata”.
L’accezione donne in panchina può ingenerare anche confusione, lanciando un messaggio sbagliato? Quale è il messaggio che volete lanciare con la realizzazione delle panchine?
“Donne in… panchina. Perché no? Le donne non sono mai in panchina, invece questa mi sembra un’ottima occasione. In panchina, a riposo, in disparte, e anche se fosse? Non ci capita quasi mai. Donne troppo organizzate o troppo disorganizzate, versatili, disponibili, rigide, attraenti, indipendenti, ambiziose e se poi anche intelligenti spesso minacciano la mascolinità degli uomini che si sentono sminuiti, sviliscono la propria autostima diventando spesso gelosi, aggressivi, irascibili , violenti e furibondi in caso di rifiuto o abbandono. La panchina come luogo ideale esterno alle soffocanti mura domestiche, ricovero tranquillo e sicuro. Mi sembra un’ottima idea quella di dedicare una panchina a tutte le donne, quelle tristi e quelle felici, quelle realizzate e quelle sfigate, quelle che hanno bisogno di stare tra gli altri per sentirsi vive e quelle appartate per starsene per i fatti propri”. Allora non ci resta che aspettarne la realizzazione!
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