DONNE IN….. la mostra di Amedeo del Giudice, al PAN fino all’ 8 gennaio
Dal prossimo 16 dicembre sarà possibile visitare al Pan, la raffinata mostra di Amedeo Del Giudice, intitolata “Donne in…”. Un percorso sensuale ed intimo, dove l’autore racconta la sua percezione della vita e della donna. Una mostra da esplorare minuziosamente, così come minuziosamente l’artista descrive forme e movimenti dei corpi e dei volti femminili rappresentati a volte con cromatismi contrastanti.
L’assessore Nino Daniele ha affermato “Sono lieto di presentare, in un periodo importante per la città e nella struttura cittadina dedicata all’arte contemporanea ed alla ricerca artistica più recente, le opere di un artista come Amedeo Del Giudice. Punto d’arrivo di un importante percorso artistico, prodotto di una perizia tecnica originale e raffinata, le sue immagini di donne sono propriamente “incantevoli”. Ed all’incanto, alla capacità di suggestione, richiama, con la bellezzza delle figure e senza scontrarsi con essa, l’accostamento ai fossili animali, che ci stupisce e interroga, contemporaneamente, sul senso dell’immagine stessa.“
Amedeo Del Giudice, nasce a Napoli 1 gennaio 1948, docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Benevento, preside incaricato al Liceo Artistico Statale di Busto Arsizio. Vive e lavora a Pietramelara, in provincia di Caserta. La sua è una innata passione per l’arte, sbocciata da adolescente, quando frequentava la casa dello zio materno, Vescovo di Cerreto Sannita. Qui non si lasciava mai sfuggire le occasioni di ammirare gli artisti che, spesso, si aggiravano nei saloni dell’episcopio per eseguire interventi di pittura e di restauro. In seguito conseguì il diploma di maestro d’arte sezione ceramica presso il locale Istituto d’Arte frequentando successivamente l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Tra le sue opere vanno annoverate quelle eseguite per: Venezia – Basilica di S. Giorgio; rifacimento in legno dell’Angelo del campanile (h 310 cm.) con successiva fusione in bronzo. (Lavoro eseguito per l’impresa Pouchain di Roma)-Cerreto Sannita; Chiesa Cattedrale: “Via Crucis” (bassorilievo in terracotta policroma-Sparanise Chiesa Madre; Pale per l’Altare: “La Pentecoste” (olio su tela 416X234); Papa Giovanni XXIII (olio su tela 350X280); Padre Pio (Olio su tela 350X280)-Pietramelara Chiesa di S. Rocco: Affresco cm. 133; Biblioteca comunale: Busto in bronzo; Chiesa di S. Agostino: Pala per l’Altare cm. 260X160 “S. Giuseppe Moscati”-Corigliano Calabro – Castello Ducale; Sculture in terracotta e resina. Allestimento Scenico delle carceri del castello.
Abile e sopraffino pittore, ricordiamo quello che ha scritto il critico Antonio Martone: “Dal punto di vista formale, ciò che maggiormente colpisce è che una tecnica raffinata, curata fino al dettaglio, dia luogo ad un impatto cromatico assai significativo. Primeggiano colori come il “bianco argentato”, il rosso e il nero. Colori fiammanti s’intrecciano potentemente a colori scuri: i contrasti che ne vengono fuori, di solito assai marcati, vanno a delineare uno scenario compositivo in cui si avverte fortemente un’emozione di “spaiamento”. L’umano (costituito soprattutto da figure femminili di bellezza eterea quanto incantevole) rischia così di “perdersi” all’interno di un ambiente biologico più vasto e complesso. Nelle opere di Del Giudice si avverte un radicamento, sia pure in presenza di una fortissima originalità, nella tradizione moderna che si apre con Caravaggio e che estende la propria presenza fino a Francis Bacon. I forti contrasti di luce, infatti, oltre ad una particolarissima commistione fra espressionismo e surrealismo, traghettano il fruitore all’interno di un mondo “altro”. “La potenza di suggestione, ma anche l’inquietudine, che dalle opere di Del Giudice si effonde si radica in una rappresentazione pittorica che mostra in quale misura lo spirito umano affondi le radici nella materia e, reciprocamente, quanto la materia possegga già da sempre un’irresistibile vocazione verso la spiritualizzazione”.
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