Dolores Palumbo
di Mimmo Piscopo pittore
Figlia d’arte si fece notare ad appena sette anni nella veste di “Peppeniello” in “Miseria e nobiltà” nel 1919, essendo nata a Napoli il 14 giugno 1912, mentre, giovinetta di 14 anni, calata in ruoli seri di sceneggiate, si commuoveva realmente al punto tale da essere sconsigliata nel continuare in questo personaggio troppo mieloso, per cui, quale teatrante d’inizio carriera, come vera gavetta, esordì a quindici anni in pochade nel circo che andava in giro per paesi e circondari.
Si calò così in ruoli brillanti ad essa più confacenti in oltre cinquant’anni di teatro, fortificando la sua immagine, occupando altresì, rilevanti interpretazioni, anche in numerose parti cinematografiche, con l’ausilio morale e materiale di suo marito Gaetano per tutta la sua prolifica carriera. La seguì in tantissimi film come “Carosello Napoletano” con Paolo Stoppa, “Lazzarella”, “Nonna Sabella”, “Milanesi a Napoli”, con Vittorio De Sica, Lea Padovani, Gianni Morandi, Little Tony, Gianni Agus, Albano e Romina Power e con i tre De Filippo dove si distinse in “Natale in casa Cupiello”, nella nascita del “Teatro umoristico dei De Filippo” quando Eduardo mostrava esclusiva, particolare predilezione per questa piccola e rotonda “friccicarella”, che, vivace com’era, ricambiava in venerazione per il Maestro, il quale, nonostante il carattere difficile e serioso, restituiva l’affetto, grazie alla sua verve naturale e spigliata dai larghi sorrisi che esternati in momenti duri, sapeva addolcire, con potere riconosciutole, nello sciogliere il gelo da imbarazzanti tensioni, specie con i tre De Filippo. Eduardo, negli anni’30 la scritturò al “Filangieri” allora “Kursaal” e poi al “Sannazzaro” insieme a Tina Pica, Agostino Salvietti e gli stessi tre De Filippo, in tournèe in Italia e all’estero, riscuotendo meritate ovazioni.
Come altre protagoniste dalle valide interpretazioni artistiche, anche Dolores Palumbo ebbe il plauso di Luigi Pirandello apprezzandola nella prima al “S. Carlo” in “Napoli milionaria”, e dello stesso Pirandello si distinse in “Liolà” a Parigi.
Recitò in numerose repliche di “Miseria e nobiltà” al “S.Ferdinando” cosi pure in tante altre riviste e commedie. Per ragioni diverse ebbe pochi rapporti con Peppino De Filippo, mentre stabilì con Nino Taranto un legame che andava al di là di frequentazione artistica, dagli oltre cinquanta film e serie di spettacoli in U.S.A. e Canada. Come Tecla Scarano e tanti altri artisti, purtroppo, anche la Palumbo è stata vittima di furti e malversazioni ad opera di ignoti e invidiosi per i suoi numerosi riconoscimenti, con il risultato, tuttavia, di non intaccare sufficientemente il suo carattere di indomita battagliera della vita privata ed artistica nel riscuotere consensi con universale simpatia, grazie anche alla costante e materna protezione di Tina Pica dispensandole affetto e consigli, seguendola ovunque. Episodi di cronaca nel tempo, presentata in innumerevoli accaduti, davano la singolare impressione di non poter distinguere, nei suoi resoconti, la realtà dalla finzione recitativa, tanto era stretto il rapporto che ella aveva con il prossimo, da indurre ad esempio, i fatti come continua recita sul palcoscenico del mondo, di praticare, quindi, con sufficiente ilarità le dure prove della vita dove, inevitabilmente presenta il conto, come a Lei, Dolores Palumbo, con il suo contagioso, ottimistico sorriso ebbe serena conclusione, a Napoli, il 30 gennaio 1984.
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