DENTISTI: IL VUOTO DELL’ASL 1
CURA DELLE CARIE O ESTRAZIONI CON LA MUTUA? AL VOMERO, NO!
Novembre, ASL Napoli 1, distretto 27. I tre i dentisti in organico lasciano il vuoto nell’assistenza odontoiatrica al Vomero, e non certo per colpa loro. La ASL ha, infatti, deciso, dopo il pensionamento di uno dei tre medici, di dirottare gli altri due in distretti di altri quartieri, ufficialmente per la poca affluenza di pazienti. Ma quale è stata la dinamica degli eventi? Non basta a spiegare la decisione della ASL il fatto che in un quartiere signorile, ci si affidi perlopiù a visite specialistiche private. L’affluenza era effettivamente poca, ma anche le risorse impiegate per il reparto erano ridotte. Anche per questo nel quartiere non è stato possibile mantenere il servizio pubblico per il cittadino che intendeva avere una visita odontoiatrica. Già da tempo l’azienda ASL Napoli 1 garantiva al paziente solo alcune prestazioni, come le estrazioni e l’igiene dentale, non assicurando, di fatto, nessun altro tipo di assistenza ad esempio per otturazioni o devitalizzazioni, un po’ per i costi, un po’ per ritardi nell’approvigionamento del materiale indispensabile per i dentisti per specifici tipi di intervento. Per il cittadino della collina vomerese, invece, oggi le uniche due strade percorribili per ricevere assistenza sanitaria pubblica sono: recarsi presso uno studio dentistico convenzionato (nel quartiere, però, sono pochi), oppure andare presso la ASL di un altro quartiere. Il problema principale, quindi, appare quello delle esiguità delle risorse disponibili da investire nella branca odontoiatrica che, rispetto ad altre, è molto onerosa per l’azienda sanitaria per via dell’attrezzatura, come riunito odontoiatrico e turbine, che hanno bisogno di costante manutenzione, e per l’acquisto dei materiali che necessitano per le varie terapie. A questo si aggiunge il problema delle protesi che, come in tutta la Campania, non vengono realizzate. La ASL, anche in questo caso, non riesce, a causa della situazione economica in cui versa, a curare in maniera completa il paziente riuscendo solo, come già detto, a garantire l’estrazione dei denti, ma non la devitalizzazione o la ricostruzione. L’utenza è insoddisfatta, ma si tagliano risorse anche qui. L’ambulatorio, che fino ad ottobre vedeva turnare tre dentisti, è stato definitivamente adibito ad altro ed il servizio non viene più garantito sul territorio. Occorrerebbe, una volta e per tutte, risolvere il problema, è il caso di dirlo… alla radice.
Riccardo Rubino
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