Deiezioni canine, le strade off limits del quartiere
L’avvento dell’estate fa ritornare prepotentemente alla ribalta l’annoso ed irrisolto tema delle deiezioni canine. Con l’aumento delle temperature, infatti, i “bisogni” dei nostri amici a quattro zampe, lasciati sull’asfalto senza che nessuno provveda a rimuoverli, creano ancor più disagi ai residenti. Per coloro che abitano i piani ammezzati, impossibilitati a lasciare aperte le finestre, e per i commercianti, che vedono i propri esercizi invasi da olezzi nauseabondi, la situazione tra i mesi di giugno e settembre diventa critica. Intere strade della zona collinare continuano ad essere veri e propri campi minati per i passanti. Piovono segnalazioni dei residenti nell’area dello stadio Collana, nel perimetro compreso tra via Ribera, via Caldieri, vico Acitillo e via Mascagni. Stessi problemi nelle traverse di via Cilea così come nella parte bassa di via San Domenico. La situazione non è migliore a San Martino dove i marciapiedi delle strade a ridosso di via Morghen e via Bonito sono praticamente impercorribili. Criticità sono segnalate anche intorno al “Parco Mascagna” e nelle traverse di piazza degli Artisti. Un elenco assolutamente parziale che, però, rende chiarissima la dimensione del fenomeno. Eppure negli ultimi anni si contano centinaia di iniziative di sensibilizzazione sul tema. Periodicamente le strade del nostro quartiere sono state disseminate di simpatiche e colorate locandine che facevano accorato appello, con toni più o meno perentori, al senso civico dei possessori dei cani affinché badassero al decoro delle strade. Altrettanti avvisi, meno curati nella grafica e più diretti nel linguaggio, fanno di tanto in tanto apparizione nelle strade del quartiere. Nulla da fare. Nessuna di queste iniziative sembra aver fatto breccia nei cuori di quella minoranza di vomeresi che risulta essere ottusamente refrattaria all’utilizzo delle palette per la rimozione delle deiezioni. Per venire incontro alla “pigrizia” di alcuni nostri concittadini di recente la V Municipalità, guidata dal presidente Paolo De Luca, in collaborazione con l’Asia ha provveduto a posizionare i primi raccoglitori per deiezioni canine con tanto di dispenser per le bustine. Lodevole iniziativa che andrebbe replicata in ogni dove, anche se la manutenzione di questi cestini è particolarmente onerosa.
Il rischio di creare delle mini bombe ecologiche è molto alto. Basta saltare lo svuotamento o l’approvvigionamento delle bustine per qualche giorno e un nuovo alibi è servito per gli imbrattatori delle nostre strade. Visto che, per ora, sul piano della sensibilizzazione o della prevenzione i risultati sono stati modesti, non resta che tornare alla sanzione del fenomeno. Nel mese di maggio 2012 il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore all’Ambiente Tommaso Sodano, hanno firmato l’ordinanza sindacale che prevede multe da 100 a 500 euro per chi imbratta le strade. Tuttavia il numero di contravvenzioni rilevate è evidentemente irrisorio rispetto alle dimensioni del fenomeno. Accanto a questa ordinanza ne è stata approvata un’altra, molto più fantasiosa, che ha istituito nel 2014 un nucleo addetto ai controlli, composto da Polizia Municipale e servizi veterinari della Asl. L’ordinanza prevede per i proprietari di sottoporre il proprio cane al prelievo ematico per l’esame del dna, da effettuarsi gratuitamente presso l’ospedale veterinario della Asl Napoli 1. Per i trasgressori è contemplata una sanzione amministrativa da 25,82 a 154,94 euro. Scopo dell’iniziativa sarebbe quello di permettere l’indagine comparativa tra il dna estratto dal campione di escrementi rinvenute su strada e il dna presente nella costituenda banca dati, potendo così identificare il proprietario resosi omissivo della rimozione delle deiezioni del proprio cane.
Una sorta di C.S.I. per cani che però non sembra aver sortito gli effetti sperati. Non bastano le ordinanze per risolvere i problemi. Serve che qualcuno le faccia rispettare. Chi ha buona memoria ricorderà che già in passato provvedimenti simili erano stati adottati. In particolare nella prima Giunta Iervolino fu l’assessore Casimiro Monti a licenziare un’ordinanza che sanzionava i padroni dei cani sprovvisti di paletta.
A cavallo degli anni 2002/2003, nella terza unità operativa della Polizia Municipale, fu affidato al vigile Gennaro Gargiulo il compito di far rispettare l’ordinanza. Centinaia di contravvenzioni in pochi giorni lo resero il vigile più temuto del Vomero. I risultati, in termini di decoro urbano, non tardarono ad arrivare. Chissà che, con questo esempio del passato, il senso civico dei nostri concittadini che conducono i cani non possa aumentare e così avvicinarsi ai livelli europei.
Francesco Licastro
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