D’Auria lo scultore che ha legato la sua fortuna alla Fontana Medina
La strada bella, ma breve, che a San Martino conduce da via Raffaele Morghen a via Tito Angelini, è dedicata a Giandomenico D’Auria, intrigante scultore del nostro Rinascimento, morto a Napoli nel 1573.
Le notizie biografiche sulla vita di Giandomenico D’Auria sono scarse, a cominciare dalla data di nascita. Qualche notizia in più sulla sua attività scultorea, la dobbiamo a Bernardo De Dominici che nelle sue “Vite de’ pittori, scultori ed architetti napoletani “annovera il D’Auria tra i migliori rappresentanti della Scuola di Giovanni Merliani. In una città come Napoli, ricca di chiese, sorte sui ruderi dei templi e delle basiliche pagane, l’artista ha lasciato non pochi monumenti funebri, frutto soprattutto della collaborazione con Annibale Caccavello ed in seguito anche con i suoi allievi, tra i quali figura il figlio Geronimo che, alla morte del padre, si impegna a completare le opere non ancora ultimate. La sua opera più nota, realizzata intorno al 1571, è il sepolcro per Bernardino Rota, poeta partenopeo, all’interno della Chiesa di San Domenico Maggiore.
Il monumento è accompagnato dalle sculture allegoriche del Tevere e dell’Arno, che rappresentano la poesia latina e quella toscana, entrambe amate dal Rota. Nella stessa chiesa il D’Auria -sempre con Annibale Caccavello- realizza la tomba della moglie del Rota, Porzia Capece, morta giovane, durante il parto. D’Auria collabora inoltre a molte fontane napoletane fra le quali quella monumentale Fontana del Nettuno (nota come Fontana Medina dal nome del viceré spagnolo). L’opera, dopo vari spostamenti, è oggi in piazza Municipio, davanti a Palazzo San Giacomo, sede del Comune. Aver operato a più mani nello spirito proprio delle botteghe rinascimentali, ha certamente pesato sulla creatività di Giandomenico D’Auria, che tuttavia non ha mancato di esprimere il meglio nelle opere in marmo, un settore di ricerca nel quale ha dato il suo contribuito al patrimonio scultoreo di Napoli.
di Camilla Mazzella laureata in Studi storico-artistici
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