“Desiderio”  deriva dall’unione di due parole latine de che ha un’accezione di privazione e sidus che significa stella, quindi sentire la mancanza delle stelle. Partendo da tale etimologia, si è soliti parlare di desiderio sessuale per indicare la ricerca di qualcuno che vogliamo, che ci piace molto, che desideriamo.
Uomini e donne desiderano in modo diverso e sono attratti da aspetti differenti. Ci chiediamo quindi se esistono caratteristiche femminili preferite dagli uomini, e viceversa tratti e modi di fare maschili che rendono le donne più sensibili al loro fascino. Secondo le leggi evoluzionistiche, il fine dell’attrazione è  la possibilità di riprodursi. Le donne avrebbero un ‘debole’ per gli uomini di potere, quelli che esplicitano una certa sicurezza economica e sociale; ciò sarebbe motivato dal fatto che suddetti uomini garantirebbero un tetto ed un certo agio alla prole. E a loro volta, gli uomini sarebbero attratti maggiormente da donne formose,  con naso e mento piccoli, occhi grandi, labbra carnose, guance piene. Questo perché tali tratti garantirebbero una maggiore presenza di ormoni, e quindi una promettente riuscita nel mettere al mondo figli.Accanto alle teorie darwiniane citate, la psicologia si fa portavoce di una spiegazione più complessa; è  la mente la sede centrale del desiderio; si nasce col desiderio di essere contenuti e  protetti e nutriti; l’orientamento del desiderio dipenderebbe da esperienze vissute durante l’infanzia. E ciò renderebbe più comprensibile il perché vengono desiderate anche donne non necessariamente formose e uomini che non per forza incarnano  il potere e il successo. Il desiderio sessuale rappresenta la concretizzazione del desiderio di unione tra polo maschile e femminile: “racchiude in  sé il desiderio di fusione, d’intimità perduta con se stessi, attraverso l’altro” (Platone). E’ tanto vero quanto confortante che, al di là di ogni teoria e spiegazione, vale sempre il detto: “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”.

MANUELA MORRA

Commenti

commenti